Buona sera Dot. Miscia. Sono una ragazza di 28 anni, tutto e’ iniziando tre anni fa quando ho tentato un suicidio buttandomi dal barcone della propria abitazione, ciò che mi ha turbato era capire xke’ nel percorso del tempo io ragionavo con la mente degli altri e non con la mia. Ho sostenuto terapie con un Psicologo e una Psichiatra e’ mi ha sconvolto e turbata di più la mia esistenza. Li ho scoperto di aver non creato una Identità e che quello che mi ha mancato e’ stato l’ affetto dei miei genitori. I miei genitori lavoro entrambe per dare un vita giustamente dignitoso ma io lo percepito con un abbandono. Quello che oggi mi fa tanta ma tanto rabbia e per non essere stata capace di comprendere il senso della vita, per quando i miei non mi hanno fatto mancare niente materialmente quello che a me manca Non essere una persona cosciente delle cose che mi circondano. Nella fase dei 14 quando ero a scuola io piangevo e avevo un quaderno dove scrivevo perché nessuno mi vuole bene allora io voglio Morire Morire e li che ho iniziato a suggestionare i pensieri del suicidio, tenendo tutto per me. Quando poi tre anni fa inizia a non sentirmi bene giorno per giorno a non provare più piacere per qualsiasi cosa e ho tentato questo suicidio, ho subito un intervento alla schiena, ho rischiato di restare paralizzata su duna sedia a rotelle. No vi neco che io quel giorno avrei voluto che la mia vita finisse in quell’ istante e’ continuo a pensare che tutto e’ inutile. Penso che i miei genitori abbiano messo al mondo una persona malata che non faceva altro che soffrire e piacere per delle sciocchezze insensate. Mi rendo conto di essere stupida e che nonostante l’ età io mi sento sempre come una bimba, io quando sola in casa parlavo con l’ amico immaginario e se ho iniziato a masturbarmi era solo mancanza di affetto, se ho baciato qualche ragazzo o fatto sesso era solo xke’ cercavo amore per me stessa un amore che non so percepire e l’ odio di arrivare a 28 anni na fallita depressa psicopatica arrabbiata ?? con le persone quando nessuno mi ha fatto del male e che a volte mi capita di pensare “se non lo avete capito vi uccido”. Sono da ricovero in una clinica di psichiatria?????
Salve, il ricovero è da contemplarsi solo in casi in cui è necessario un contenimento non ottenibile in altro modo, per i fenomeni regressivi che può attivare.Sarebbe importante comprendere cosa lei intende con “terapie sostenute con uno psicologo e uno psichiatra”. Non è chiaro , infatti,nel caso della psicoterapia, per quanto tempo sia continuata , quanto in profondità sia scesa, e se esistesse un buon accordo di lavoro con lo specialista durante lo svolgimento della terapia stessa. Riguardo allla farmacoterapia, che integrava il lavoro psicologico, sarebbe utile sapere quali farmaci siano stati usati, per quanto tempo e il loro dosaggio. La strada, come avrà capito è quella, non il ricovero a meno che non compaiono urgenti bisogni contentivi.La saluto cordialmente