Gentile Dott.Antonio , mi chiamo E., mio marito sfortunatamente soffre di schizofrenia bipolare da quasi 25 anni , purtroppo ha volte ha dei momenti buoni e di più diciamo che non sta bene . E una persona molto speciale che per il momento e curato con una pillola di Invega di 9 mg alle ore di pranzo , ogni 15 giorni fa una puntura di Moditen Depot e di sera verso le 8 prende una pillola di Nozinan di 25 mg. In questa famiglia c’è una persona ( la mia suocera) che è molto religiosa e che molto convinta che a attraverso delle preghiere, suo figlio , attualmente mio marito , può essere curato in questa maniera( con le preghiere). Mi commuovo tantissimo e le sono molto grata , ma leggendo tantissimo su questa malattia mi viene molto difficile considerare che si può curare con le preghiere, anche io sono molto religiosa , ma pure 2 volte laureata , mi sembra che una cura medica sia molto più andata che le preghiere( certo che lui può pregare so che li farà bene , confessarsi , in poche parole non mi oppongo). Vorrei sapere si questa malattia veramente ha un legame con la religione , la mamma a volte lo lascia senza medicine considerando che una preghiera sia più indicata . Per favore , vi sarei molto grata si lei mi può offrire una risposta . Grazie mille
Anche se la fede può essere di grande aiuto , se la diagnosi è quella indicata, è opportuno non sospendere mai, assolutamente mai, la terapia farmacologica e modificarla solo dietro parere dello specialista che segue suo marito. Potrebbe doverosamente essere presa in considerazione la possibilità che suo marito prenda contatto e si faccia seguire da uno psicoterapeuta, esperto in disturbi psicotici, che lavori in accordo con lo psichiatra, a meno che lo stesso psichiatra non si faccia carico della gestione di entrambe sia della farmacoterapia, sia della psicoterapia. Un cordiale saluto