Buongiorno, dottore. Inciampo nel suo sito mentre sono alla ricerca di una soluzione al dramma che stiamo vivendo. Sono la zia di una splendida ragazza di 23 anni. Sfortunatissima, in quanto è stata tolta alla sua mamma all’età circa dei 5 anni (non ricordo con precisione), dopo vari episodi di violenza subita, perchè affetta da schizofrenia (la sua mamma). Mio fratello (il padre) all’epoca ha lottato ed ottenuto la custodia di sua figlia. Con lei, da quando è nata, ho stabilito un rapporto d’amore unico, anche se a distanza (800 km), quindi telefonico quotidiano (faceva i compiti con me al tel, per esempio). tutte le vacanze le ha sempre passate da me per sua volontà. un rapporto indissolubile fatto d’amore e complicità totali. 2 anni fa si è trasferita a casa mia e del mio compagno perchè il padre ha avuto un crollo, si è separato dalla seconda moglie e gli è stato diagnosticato il bipolarsmo. Ha sempre avuto un carattere impossibile, ha sempre manifestato un grande odio per me e l’altro mio fratello. qualsiasi cosa combinasse la figlia se la prendeva con me che ero a tanti km di distanza. da quando è crollato, mia nipote ha voluto fargli da madre, cercando in questo modo l’attenzione ed il rispetto da parte sua. Che è davvero diventato suo figlio, nei modi e negli atteggiamenti. da quel periodo a mia nipote si è spento lo sguardo. poi io sono tornata in puglia per motivi di lavoro, e dopo 3 giorni il crollo definitivo di Giada (questo è il suo nome). Allucinazioni visive (ha visto satana), distacco affettivo da me e colpevolizzandomi di averla strappata alla sua mamma (ha vissuto con me solo un anno sino a giugno del 2013) mi ha chiesto di restituirla a lei. il mio atteggiamento nei suoi confronti non è mai mutato. solo 2 giorni fa le ho chiesto “amore, ma perchè mi tratti male?” mi ha guardato con un odio che non le avevo mai visto nello sguardo. è diventata una fanatica religiosa dall’oggi al domani (sempre stata atea). Dopo aver avuto una violentissima crisi, ha spaccato tante cose in casa, si è rasata i capelli a zero (lunghissimi ai quali ci teneva come nient’altro) è stata ricoverata nel reparto di psichiatria di brindisi, dove gli specialisti l’hanno trovata positiva alla cannabis. l’hanno ripulita ma continua a non essere piu’ lei. Arrivo al dunque. Suo padre si rifiuta di ascoltare i medici che sostengono di non poter effettuare una diagnosi precisa in quanto (apprezzabile l’onestà ed umiltà) non hanno i mezzi. che ci vorrebbe una terapia associata di un bravo psichiatra ed uno psicoanalista addentrati nella patologia. secondo lui la figlia è stata rovinata da me, che l’avrei fatta drogare (ho 50 anni ed una patologia polmonare grave, sono disoccupata e per mantenere mia nipote abbiamo davvero fatto i miracoli, solo con 1.100,00 euro di stipendio del mio compagno, perchè mio fratello non poteva più mantenerla, ed ora ci sentiamo accusare di questo, ma non m’importa di me). di conseguenza, ritenendo i comportamenti della figlia dovuti allo spinello o agli spinelli che avrebbe fumato, si rifiuta di farla curare o, perlomeno, di farle fare una diagnosi accurata. Cosa posso fare? sono disperata nell’assistere impotente e continuamente minacciata dalla mente insana di mio fratello. giuridicamente posso agire in qualche modo? non posso tollerare che una splendida e sfortunata ragazza come giada, debba rinunciare alla possibilità di guarire a causa di un padre che, pur di non ammettere quelle che sono le responsabilità anche sue, ha deciso di non fare nulla. la ringrazio anticipatamente e le chiedo scusa per lo stato di confusione emotiva che ormai pervade il mio cuore, ma non la mia mente. finchè ce la farò so che dovrò essere lucida e distaccata (che fatica sovrumana!) Grazie e buon lavoro