Sono la causa del malessere di mia figlia. A suo dire non ho riconosciuto nessuna sua qualità guidandola e indirizzando la sue scelte verso obiettivi che soddisfacevano i miei desideri ma non i suoi! Non le ho permesso di aprirsi completamente neppure con il padre facendola sentire sbagliata e inappropriata e lei rispettosa dei ruoli, non si è ribellata e ha subito. Ora è in una fase depressiva: infatti alterna giorni normali a giorni in cui è chiusa, dorme o è polemica, fino allo stremo con me. Io reggo poco alle sue pesanti accuse poi, come ho sempre fatto mi ribello e faccio l’isterica. Devo però sedermi ad ascoltare! Non reggo più, sono disperata di fronte a tanto malessere. Pensavo di aver agito per il suo bene ma è stata una rovina! Grazie anticipatamente
Salve ,non userei le sue parole in quanto è troppo riduzionistico attribuire i disagi di un figlio ad errori o carenze educative e sua figlia ha un disagio importante che solo un lavoro psicoanalitico potrà accertare pienamente, dinamicamente, nelle sue componenti essenziali. Quindi una profonda conoscenza di sé può essere utile, la istituzione di processi sommari, con attribuzione di colpe, non solo non servono a niente, ma possono sbagliare notevolmente le motivazioni e i conflitti che sono alla base del problema Quindi si rassereni. e, con la collaborazione di sua figlia, cerchi uno psicoanalista idoneo che possa risolvere una volta per sempre le problematiche della ragazza. Un cordiale saluto