Sono quello che si definirebbe un iperattivo e, a livello di carriera sono arrivato, nel mio settore, rapidamente a posizioni di rilievo.Mi sono fatto una famiglia abbastanza presto, oggettivamente le cose sembrerebbero funzionare ma è dentro che sto male.Non tanto durante il lavoro, durante quelle ore mi muovo come le dicevo, a ritmo frenetico, anche se sono roso dall´ansia a tal punto che la sera torno a casa spossato ma devo dire anche soddisfatto. Il mio problema comincia quando inizia il tempo libero, non tanto il sabato quando i negozi sono aperti e riesco a dare ancora un senso alla mia attività, ma i giorni festivi sono davvero penosi. La mattina tutti dormono e io no, devo alzarmi come se fosse un giorno di lavoro e ,dopo, mi sento inutile, cerco di inventarmi dei programmi che tanto so che non mi piacciono.Con mia moglie ed i miei figli non posso dire che il rapporto non vi sia o sia disprezzabile ma sento una specie di vuoto, di inappagamento, di mancanza di mordente.Forse in quei momenti perdo anche l´autostima e mi chiedo se io magari non sia davvero un depresso mascherato e che la mia vera natura si riveli quando non posso nascondermi dietro mansioni lavorative.Allora le chiedo se lei mi può dire chi sia in realtà l´uomo di successo al lavoro o quello demotivato dei giorni di festa?
La sua lettera è molto chiara anche se sono inesistenti i riferimenti biografici e sono sottaciuti anche alcuni dati della sua realtà attuale.Il modo in cui descrive il rapporto con sua moglie e i suoi figli(vuoto, inappagamento) fanno pensare ad una rimozione pulsionale importante, sia a livello dell´aggressività sia a livello della sessualità(non fa cenno al fatto che i rapporti con sua moglie siano o meno soddisfacenti).E´possibile ipotizzare che, nell´ambito lavorativo, sia possibile per lei ricavare gratificazioni narcisistiche cioè tali da corroborare un´autostima che sembra bisognosa di appoggi esterni e soprattutto corroborata da dinamiche relazionali di potere.Nell´ambito familiare, ove avrebbero maggior diritto di cittadinanza i processi di identificazione, lei prova un senso di vuoto perchè sembra che il suo “sè” sia scarsamente contrassegnato da dinamiche riparative. In altri termini il suo narcisismo sembra poter riscuotere solo gratificazioni dirette,vedi l´ambito lavorativo,che coinvolgono strettamente la sua persona.A questo punto può essere consigliabile effettuare un lavoro psicoanalitico che le permetta, nei confronti dei suoi familiari, di superare la divalenza e farle tollerare meccanismi di ambivalenza cioè di coesistenza di impulsi antitetici verso un oggetto d´amore, impastando e sottomettendo, senza rimuoverli, gli impulsi ostili a quelli sessuali e affettivi. In presenza di una sua buona disponibilità e capacità di insight il contatto con un valido professionista potrà darle ampie soddisfazioni.