Quando avevo 7 anni mi è successo un’episodio che ha condizionato la mia vita. Un anno i miei zii sono venuti in vacanza da noi. Mia zia stava mettendo al sicuro dei soldi che si erano portati ed io ero lì con accanto mia nonna. Il giorno dopo mia zia dice che i soldi erano spariti. Mio padre è disperato. Si mette a piangere ed io, non ho mai capito il perché penso di risolvere la situazione dicendo che li avevo presi io. Io ero realmente convinta che tutto così si sarebbe risolto ed invece ovviamente è aumentato il dramma perché mi hanno chiesto perché l’avevo fatto e dove erano i soldi. Io ho continuato ad inventarmi delle risposte, ma da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. La mia autostima è stata sempre molto bassa, mi sono sempre considerata una stupida e negli anni mi sono continuata a prendere colpe non mie. È possibile capire perché mi sono comportata in quel modo? Arrivare alla soluzione di questo dilemma? Grazie per l’attenzione. Serena
Salve è possibile comprenderlo tramite una analisi personale che sondi il suo inconscio e possa risalire alle motivazioni , conflittualità e dinamiche intrapsichiche che , rimosse, vengano portate alla luce permettendole di capire la ragione per cui lei, da quel primo episodio di cui parla, tenda ad assumersi colpe per ciò che non ha fatto. Possono esservi alla base sensi di colpa arcaici e bisogni autopunitivi remoti in relazione ad una aggressività che lei possa avere avuto difficoltà ad esprimere nei confronti delle figure di riferimento, ma solo un lavoro profondo sulla sua psiche, in un ambito relazionale con uno specialista di fiducia, potrà spendere una parola definitiva a riguardo. La saluto cordialmente