Buongiorno Dottore. Sono una signora di 48 anni, sposata con due figli e un marito con un incarico di comandante dell’Arma. Da quattro anni vivo una situazione di disagio, in quanto mi sento trascurata da parte di mio marito, non avendo lo stesso più attenzioni nei miei confronti, sia a livello sessuale che a livello di coinvolgimento di coppia,essendo lo stesso impotente, mi cerca raramente, e soddisfando i propri bisogni non pensa poi a me. Pertanto ho dovuto obbligare mio marito a sottoporsi a una serie di esami pneumologici, di cui lo stesso è risultato in situazione di obesità severa, proponendogli come terapia il ricovero settimanale per cura (causa di apnee notturne), ma la reazione di mio marito è stata quella di nascondermi il tutto rifiutando ogni dipo di cura consigliata, dalla dieta alla terapia con la mascherina da mettere durante la notte. L’attegiamento di mio marito è alquanto indifferente, non si preoccupa di se stesso e tantomento della famiglia, pensa solo al lavoro, non instaura alcun tipo di dialogo se non per quello lavorativo, in casa si rifugia nella televisione, preoccupandosi di organizzare cene con i colleghi. Quando mi sento triste e cerco di comunicarlo a lui spiegandogli che sono stanca di questa situazione, mi risponde che ho voluto sposarlo e pertanto devo accettare il tutto. Tengo a precisare che ho voluto sposare mio marito dopo 15 anni di convivenza e due figli, tutti questi anni perche contrariati dalla madre di lui, che non voleva che ciò avvenisse (una madre retrograda e molto autoritaria). Mi sembra di capire, che mio marito, non voglia mettersi in discussione o perlomeno non fa il minimo sforzo per salvare il rapporto tra noi due. Ho bisogno di sentirmi ancora attratta, e non così trascurata, forse anche sessualmente avrei ancora bisogno. Sarebbe sbagliato, secondo lei ricevere attenzioni da un altro uomo? Ringrazio anticipatamente.
Cara signora, credo che non spetti a me dare un giudizio a riguardo dato che sarà il suo senso di moralità a guidarla. Se lei incontrerà, nel suo percorso esistenziale, una persona adeguata,che lei ritenga in grado di conferire senso e vitalità al suo esistere, la sua scelta sarà già stata internamente effettuata e questo la porterà ad inserire la relazione nella sua vita secondo modalità che non possiamo prevedere anticipatamente ma che si riveleranno nello svolgersi del rapporto stesso.La saluto cordialmente. Antonio