Sono un uomo ormai trentenne, fidanzato per 6 anni (abbiamo anche convissuto)ora sono single .Ho un carattere un pò introverso e lego con difficoltà. Attualmente sono solo da circa un anno e vivo con i miei genitori . Da qualche tempo non mi riesce addormentarmi se non mi masturbo. E’ diventata una dipendenza. Le dirò che, dall’atto non traggo poi tanto piacere, ma mi scarica la tensione e, dopo, sento una gran pace Ho timore che questa abitudine mi impedisca il contatto con le donne di cui come può capire ho molto meno desiderio. Dovrei cercare di resistere all’impulso oppure è tutto normale?
La masturbazione in sé è un atto autoerotico che non ha niente di patologico. Sono atti definibili come pseudo sessuali, rientrano tra le cosiddette “ossessioni piacevoli” e, in alcuni casi, sono caratterizzati da valenze inconsce autopunitive per ingraziarsi un superio severo,come equivalente di una auto castrazione. E’ importante, cioè, valutare le motivazioni a livello del soggetto. Lei infatti afferma che l’atto onanistico non è tanto fonte di piacere quanto di rassicurazione e di protezione in quanto capace di antagonizzare stati di angoscia o di tensione : ovviamente, non provando la soddisfazione che lei si aspetta , viene ripetuto allo scopo di poter reperire anche il piacere. E’ possibile ipotizzare che la difficoltà relazionale con l’oggetto a cui lei fa cenno possa connotare l’atto di valenza compensatoria nel senso che viene ricavata una gratificazione narcisistica derivante dalla propria potenza virile. L’atto, avendo il significato inconscio di atteggiamento autarchico, può soddisfare anche la sua onnipotenza aggressiva verso le donne di cui in tal modo,dimostra inconsciamente di poter fare a meno. Le consiglio un lavoro di approfondimento del sé tramite psicoanalisi al fine di portare alla luce le dinamiche relazionali profonde con gli oggetti di riferimento per risolvere le conflittualità che possano essere alla radice delle sue problematiche.