Forse le sembrerà banale quello che le scrivo ma vorrei parlarle di un problema che mi affligge da sempre e cioè il problema della ripresa settimanale della attività lavorativa Ogni Lunedì e, in genere ogni volta che devo riprendere il lavoro dopo la pausa del week –end vado incontro , per tutta la mattina ad una serie di sintomi fastidiosi tipo depressione angoscia e anche somatici, dolori, cefalea incapacità di concentrazione, fantasie pessimistiche della natura più varia , tutti disturbi che mi danno un disagio non indifferente e , di c ui francamente non capisco il motivo. Dal momento che mi accorgo di non essere il solo a soffrirne vorrei capire le motivazioni profonde che possono incidere sulla psiche che possono essere alla base di tutto ciò. La saluto cordialmente.
Ovviamente le risponderò in termini generali sulle possibili dinamiche inconsce I giorni festivi sono caratterizzati da uno costellazione psichica di tipo dinamico che tende a far prevalere la componente istintiva liberata dagli orpelli del Super-io, dai codici del dovere che tendono invece a far sentire maggiormente la loro presenza quando siamo obbligati ad un funzionamento sociale e all’assunzione di responsabilità connesse ad una attività lavorativa di qualsiasi tipo. Il nostro istinto , libero di esplicitarsi, può fornirci piacere nel dedicarsi alle più svariate attività, sublimate o meno, fornendoci piacere. Questo schema però è molto soggettivo perché , per alcuni soggetti, il distacco dal lavoro e la prospettiva del tempo libero sono associati ad un vuoto angoscioso, in quanto essi tendono a perdere i punti di riferimento, come orari o disconnessione da un ruolo o da mansioni lavorative, che sono determinanti affinchè possano restare saldamente ancorati alla propria identità la quale, appunto, tende ad essere smarrita quando diventano persone “comuni”. Sono questi gli individui iperattivi, probabilmente con una infanzia durante la quale hanno dovuto dimostrare di essere bravi e performanti ,per essere” amati” da genitori che condizionavano il loro affetto al fatto che il bambino raggiungesse determinati risultati . Queste dinamiche di accettazione e godimento del tempo libero o, viceversa, della creazione di stati angosciosi e di smarrimento conseguenti ad esso, si presentano particolarmente marcati quando cessa l’attività lavorativa per un pensionamento. E’ un periodo che alcuni vivono come il meritato riposo dopo una vita intessuta di doveri, per altri invece esso rappresenta l’esplicitazione della diminuzìone delle loro capacità come individui, percepiscono di essere come respinti ai margini della società e intravedono il fantasma del termine dell’esistenza.