Gent.mo dottore sono un funzionario di una nota banca dell’interland fiorentino. Le scrivo perché sono davvero nei guai. Ho un curriculum di studi di tutto rispetto, sono molto scrupoloso e attento al mio lavoro e credo di averlo sempre svolto con buona competenza. Ho 41 anni e recentemente ho sentito circolare nell’ambiente la notizia di una prossima mia promozione. Questo mi permetterebbe di fare un deciso salto qualitativo per la realizzazione di quelle che credevo essere le mie ambizioni . Purtroppo la mia reazione non è stata quella che mi aspettavo : sono entrato in uno stato di agitazione marcata, ho cominciato a sperimentare una sensazione di non essere all’altezza delle nuove mansioni. Mi pare adesso impossibile, nel mio nuovo ruolo, conquistarmi il rispetto dei colleghi, avere cioè l’autorevolezza necessaria. Progressivamente, ma forse era prevedibile, si sono create da quel momento tensioni anche familiari e mi capita di irritarmi per un nonnulla. Inoltre, da qualche giorno, la sera, purtroppo, stento ad addormentarmi e mi ritrovo all’alba con gli occhi sbarrati, in preda all’angoscia. Soprattutto non capisco perché la mente possa fare questi scherzi, come è possibile che un evento che ho a lungo desiderato e che avrebbe dovuto darmi solo gioia ed entusiasmo, abbia innescato una reazione così inspiegabile. Ora mi trovo destabilizzato, non so come muovermi, in certi momenti penso addirittura di rifiutare quanto mi verrà proposto, possono esistere motivazioni psicologiche che possano spiegare quanto mi sta succedendo? Cordiali saluti ,la ringrazio se vorrà rispondermi. S.T.
Il suo caso sembra essere paradigmatico di ciò che Freud chiamava “nevrosi da successo”.La reazione depressivo-ansiosa non è, come avviene più comunemente, scatenata da eventi più o meno comprensibilmente frustranti, riguardanti problematiche abbandoniche o di lesione narcisistica( lutti, perdita del lavoro, separazioni, pensionamento etc), ma si presenta in occasione di episodi esistenziali in conseguenza dei quali ci aspetteremmo piuttosto di riscontrare stati d’animo fondamentalmente piacevoli e vitalizzanti. Alla base di queste reazioni che sembrano paradossali,spesso, dall’analisi dello psichismo in esame, emergono, dalla rimozione, sensi di colpa o angosce persecutorie derivanti da un Super-io severo e punitivo che deve far espiare al soggetto la sua soddisfazione narcisistica, essendo ostile e nemico del suo piacere e che si diverte a tormentarlo con accuse di inadeguatezza e di incapacità. In questi casi, data l’urgenza del problema, può essere utile procedere con un trattamento ipnoanalitico in cui vi sia una fase propedeutica di terapia ipnotica, di durata medio – breve, per favorire processi mentali di distacco dal dato contingente con conseguente rilassamento. Essa può essere eventualmente integrata da una autoipnosi se, e quando, il soggetto lo ritenga opportuno);ad essa potrà seguire un lavoro psicoterapeutico o psicoanalitico per focalizzare le dinamiche inconsce alla base della problematica.