Sono finalmente finite le vacanze, le sembrerò un marziano ma per me sono un incubo,gli amici che scompaiono,il caldo insopportabile, io, durante questo mese Agosto ho oscillato sempre tra ansia e depressione. Forse anche il fatto che tutto si ferma ,io che lavoro dalla mattina alla sera,lei mi catalogherebbe tra i cosiddetti iperattivi.Ho fatto anche, durante questo mese, un breve periodo fuori città con mia moglie e i due figli, ormai grandi, e devo dirle che ho sofferto di una vera e propria claustrofobia, tutti ammassati in due camere quando normalmente ci vediamo la sera per poche ore,tra chi studia e chi lavora. A questo punto devo pensare che il lavoro per me sia una specie di salvagente, cioè i miei contatti sociali mi servono a non farmi sentire solo, abbandonato, cosa che nemmeno la famiglia,in certi frangenti, riesce a fare. Nei momenti di passività più nera mi vengono anche idee di morte,penso che sono vecchio (a 43 anni!), che quello che ho fatto ormai ho fatto , mi è capitato spesso in questo mese di guardare con ansia al mattino la cronaca nera sui giornali e di aver paura paura che, prima o poi, potesse toccare anche a me qualcosa di molto doloroso. Finalmente sta arrivando settembre e ogni cosa riprende il suo posto,vedo le persone tornare al lavoro sgomente e penso a come siamo diversi noi esseri umani. Lei capisce però che vorrei sistemare il problema alla radice e riuscire a godermi anche le pause, lei che idea si è fatto?