Buongiorno dottore, sono una ragazza di 18 anni a cui è stato diagnosticato, in seguito al primo ricovero, un disturbo della personalità borderline con conseguenti DCA. In realtà, soffro da quando ho memoria. Non sono mai stata una bambina spensierata nonostante la mia infanzia non sia stata più problematica di quella di tanti altri individui, forse solo più forti. Sono stata ricoverata 3 volte (2 per tentativi anticonservativi) e sono in terapia analitica e farmacologica da anni. Mi avevano detto che ero abbastanza giovane e malleabile da poter “guarire”, tuttavia sono solo molto consapevole. La mia parte borderline è sempre più forte, sempre più solida e “cattiva”. Non tento neanche affrontare i DCA, tutto sommato alleviano il mio dolore. Non ho una vita, non esco di casa. Ho solo un fidanzato che vedo soffrire inerme e disperato. Mi manca l’illusione di un futuro felice. So che non arriverò ai 30 anni, non avrò un figlio né una famiglia (cosa che desidero ardentemente). Sono viva solo perché il mio furetto è stato l’unico in grado di darmi un po’ di forza e non lo voglio abbandonare, viviamo praticamente in simbiosi. Odio le persone, odio la società, amo gli animali e la natura. Perciò, negli ultimi anni a mia disposizione vorrei capire se ci sono ancora strade da tentare. Forse l’ipnosi? Non mi dica che la psicoterapia mi aiuterà a gestire la mia personalità, se lei fosse nella mia testa capirebbe che non è così, è troppo forte. Spero in una sua risposta.