Caro dottore le scrive una madre disperata. Ho una figlia anoressica, questa parola ormai la devo pronunciare senza paura. Non è arrivata ancora a livelli drammatici , ma io mi tormento perché, quando leggo qualcosa sull’argomento,scrivono, perlomeno mi sembra di capire, che la colpa è delle madri. Ma è possibile, mi sembra di averle dato tutta me stessa….
Quando siamo di fronte ad un problema psicologico, le letture a riguardo ,in genere non fanno che aggravarlo, creando angosce e rendendo più impervia la situazione globale. Quando troviamo scritto, per esempio, di una problematica relativa al “rapporto con la madre” dobbiamo intendere che la dinamica psichica si riferisce non tanto alla madre come dato di realtà quanto al vissuto del figlio nei confronti di lei cioè alla rappresentazione psichica interiorizzata della figura materna : le due entità possono essere molto diverse perché alla formazione dell’immagine interna contribuiscono sia i fattori relativi all’ambiente sia le caratteristiche psicologiche dell’individuo cioè le modalità con cui il dato di esperienza viene filtrato dalla sua soggettività. Ecco perché ci capita di rilevare , a volte, una discordanza tra lo sviluppo delle dinamiche trasferenziali durante l’analisi del soggetto e i dati di realtà di cui siamo eventualmente a conoscenza riguardo alle caratteristiche psicologiche delle figure di riferimento. Perciò è importante una buona terapia per ricostruire i vissuti ed elaborarli . Da ciò si deduce quanto un buon lavoro interpretativo sia ben lontano dall’ attribuire colpe o collocare qualcuno sul banco degli imputati ed effettuare processi.