Salve dottore, ho avuto una relazione con un uomo a cui è stato diagnosticato un disturbo di personalità borderline. Negli ultimi mesi era divenato eccessivamente possessivo, aggressivo suscitando in me continuamente sensi di colpa.Mi sono dovuta rivolgere ad una psicoterapeuta, perchè mi sentivo depressa, ansiosa, svuotata e oggi mi rendo conto che spesso pensavo quello che lui voleva che io pensassi.Grazie all’aiuto della psicologa ho capito che non ero il problema e che aveva smontato pezzo per pezzo la mia personalità, la mia voglia di vivere, mi sono allontanata da quest’uomo. Come al solito ha tentato in maniera teatrale di suicidarsi assumendo grosse quantità di ansiolitici.Io sono nuovamente sommersa dai sensi di colpa,ma razionalmente mi dico che non è un problema mio,non so come comportarmi se mi cerca. Sono tornata a vivere più serena e non vorrei più precipitare nel vortice di aggressività, ricatti e sensi di colpa in cui mi aveva trascinato.Grazie mille
Cara signorina,credo che un buon lavoro analitico su se stessa potrebbe esserle molto utile per affrontare tale situazione, permettendole di acquisire solidità e certezza della propria identità riducendo fino a tacitare sensi di colpa, conflitti di vario tipo e altri stati mentali disagevoli che possano crearle problemi nel rapportarsi a lui. Ovviamente tale lavoro di elaborazione delle dinamiche interne è indispensabile per l’uomo.Il tipo di disagio psichico di cui egli soffre offre non poche problematiche al terapeuta ma, se vien stabilito un buon transfert ed una solida alleanza di lavoro, si possono ottenere risultati anche molto soddifacenti Credo che la strada sia solo questa e che, invece, suggerimenti circa modalità preferenziali riguardo ad atteggiamenti o comportamenti nel rapportarsi a lui non siano destinati a sortire un gran risultato. La saluto cordialmente, ringraziandola della fiducia. Antonio