Le scrive caro dottore, una mamma in ansia. Lo sospettavo da tempo, tanti indizi, telefonate strane, ma la verità sbattutami in faccia mi ha fatto crollare il mondo addosso. Mio figlio ventenne me lo ha detto chiaramente un bel giorno, di fronte alle mie domande su certe sue stranezze.” Mamma, sono omosessuale, so che ti farà male ma io sono contento così.”Mi è sembrato in quel momento di non capire più niente, non so quanto tempo sono rimasta come inebetita, non mi sembrava possibile. E ora chi lo dice a suo padre, pensavo. Mi sono letta tutto quello che era possibile leggere ma non sempre ho trovato risposte confortanti. Ho letto di ostilità nei confronti della madre, di figure paterne inesistenti, di fattori genetici .Alla fine l’ho detto a mio marito che mi ha lasciato esterrefatta con la sua reazione “Se per lui va bene”…è la sintesi.” Ma come è possibile fregarsene in quel modo, non è mica la stessa cosa. .E’ il mio unico figlio, io pensavo di diventare nonna. Mi sto facendo delle colpe, gli sono stata troppo addosso, ho sbagliato là, non dovevo fare così.. Mi dica qualcosa, la prego, non ci capisco più niente. F.S.
Cara signora, innanzitutto le devo dire che l’omosessualità è stata derubricata dalla nosografia psichiatrica e psicopatologica,cioè non è più considerata una perversione, ma semplicemente una modalità di scelta oggettuale,questo anche in conformità con i cambiamenti socio- culturali. Ovviamente mi rendo conto che l´impatto psicologico di fronte alla comunicazione di suo figlio possa non essere stato indifferente. In questo caso ci troviamo di fronte però ad un ammissione non angosciata. Gli omosessuali e i bisessuali non sentono come conflittuale il problema della sessualità, non lo percepiscono come una minaccia della propria identità a differenza di ciò che avviene nei quadri nevrotici o anche nell´apertura di quelli psicotici,in cui si ha un vero e proprio terrore omosessuale che rischia di minacciare o di far crollare l’impalcatura del sé. In genere, alla base dell’omosessualità, maschile e femminile che sia, si trova un complesso edipico invertito : identificazione con il genitore del sesso opposto e amore per il genitore dello stesso sesso;ovviamente, per sondare la specificità dinamica, è necessario effettuare un lavoro psicoanalitico profondo sul soggetto .Avviene però che gli omosessuali e bisessuali dichiarati non decidono di fare analisi per mettere in discussione la loro scelta che ormai è definitiva, ma per altre problematiche. Invece l’analisi è fortemente evocata in quei casi che citavo prima, in cui si ha orrore dell’omosessualità vista come minaccia della propria essenza psichica. In fondo suo marito, nella sua reazione pacata, è stato lungimirante, può darsi che suo figlio nella vita si trovi a scontrarsi con conflittualità relative ad una ancora scarsa accettazione della sua situazione, comunque non è un evento drammatico e lei non deve colpevolizzarsi perché la matrice del tipo di scelta oggettuale può derivare dall´intrecco di miriadi di fattori dinamici e genetici. Mi auguro che quanto le ho scritto le possa essere utile per trovare entro di sé una giusta pacificazione.