Caro dottore mi scusi se la disturbo per un problema che può sembrare marginale a giudicare dalle lettere che le arrivano,il mio disagio è la noia , Mi capita,spesso,durante la giornata, dopo le ore lavorative, e le dirò un lavoro poco stimolante e molto ripetitivo, ma che , almeno ha il vantaggio di occuparmi la mente, di non sapere che fare e comincio a provare un senso di noia, e,a 30 anni, la cosa comincia a preoccuparmi , non trovo senso in ciò che faccio . Non mi sento depresso, almeno lo credo osservando cosa è la depressione tra le mie conoscenze,persone che hanno difficoltà ad alzarsi dal letto sempre di umore tetro, io niente di tutto ciò, solo un senso di vuoto, di mancanza di significato ma allora di che si tratta?
la noia è diventata un fenomeno di massa solo in tempi recenti e paradossalmente il secolo del divertimento di massa è diventato una epidemia di noia. Se anticamente erano solo i ricchi ad annoiarsi, oggi sono in molti ad avere il problema di occupare il tempo libero in qualche modo.Per dare una occhiata al mondo animale, in libertà gli animali non si annoiano affatto, mentre questo si verifica in molte specie quando sono in cattività e lo dimostrano con aggressività, alterazioni comportamentali ed altri sintomi di disagio. Pur essendo un disagio acuto del nostro tempo già Seneca nelle Lettere a Lucilio parlava di “una noia che nasce dalla percezione del dolore del mondo e , in modo consonante, Leopardi e Kierkegaard ne esprimono una connotazione connessa alla tristezza dello stato esistenziale per cui la vita oscilla tra noia e dolore, come dimostrazione della inutilità dell’esistenza umana nel senso che , se la nostra esistenza avesse un valore positivo sarebbe sufficiente a soddisfarci e la noia non esisterebbe. Analogamente, quando Heiddegger parla di “angst” si riferisce ad uno stato mentale associabile ad essa e la definisce come il sentimento che prende l’uomo di fronte alla perdita di senso dell’esistenza, che è poi quel sentimento che nasce dalla ripetitività dell’esistenza, nel “bovarismo “dalla protagonista del romanzo di Flaubert Altri filosofi , viceversa, come Kant, la considerano un pungolo positivo e anche per Nietsche la noia è una “bonaccia dell’anima”, un momento propedeutico ad una attività creativa, mentre Bertrand Russel arriva a dire che “una generazione che non sopporta la noia sarà una generazione di uomini meschini”, un concetto familiare a culture orientali come quella Buddhista per cui la noia non è negativa ma fa parte del processo di autoconoscenza. Per la psicoanalisi è incapacità del limite,sentimento di onnipotenza per cui la persona percepisce noia appena sente che il livello di piacere scende,innescando fantasie di angosce di morte. E’ importante , nella relazione tra genitori e figli che i genitori non occupino tutto il tempo dei loro ragazzi. Non c’è niente di male a lasciare che si annoino un pò e si può notare come i disturbi di iperattività siano comparsi proprio in una epoca in cui si tende a non lasciare tempo libero ai giovanissimi. Cordiali saluti .