Caro dottore, mi rivolgo a lei anche se non so se ho bisogno di analisi o meno. Sono ormai sui 35. un ragazzo che occupa buona parte del suo tempo facendo sport di ogni tipo, quotidianamente, vado a correre ma anche palestra e solo dopo sento di riuscire a raggiungere un pò di pace. Vivo da solo ma sono legato ancora a mia madre per i pasti e per lavaggi vari, la classica madre che provvede a tutto e che sento un pò anche come la mia condanna.Mio padre se ne è andato quando ero abbastanza piccolo ed è stata lei a provvedere alla mia crescita.Nel lavoro faccio l´indispensabile non mi interessa la carriera,odio la competizione e l´arrampicata sociale e non vedo l´ora di uscire dal luogo di lavoro per dedicarmi alla mia salute fisica.Il problema di cui le volevo parlare è il sesso, non tanto da un punto di vista della funzionalità, quella è soddisfacente, ma dei sentimenti. Io non reggo i rapporti con le ragazze, non riesco a voler bene, tutto si svolge ad un livello erotico, di attrazione sessuale e, una volta consumato il rapporto, mi sembra di aver accanto un´estranea. E´ come un copione che si ripete ogni volta anche se, all´inizio, mi dico che stavolta andrà diversamente.Ora le chiedo se, secondo lei,ho bisogno della psicoanalisi e se un lavoro di questo tipo può cambiare le caratteristiche del mio vivere oppure se si tratta di una situazione a cui mi devo rassegnare .Non sento di avere sintomi evidenti, anche se mi danno noia i luoghi chiusi e non riesco a fare le vacanze, cioè a staccarmi dalle mie abitudini ma il fatto di non provare affetti mi sembra un problema, no? La ringrazio se vorrà rispondermi
Lo psichiatra Peter Sifneos dà il nome di “alessitimia” alla incapacità di provare sentimenti. E´ possibile ipotizzare, in base ai ragguagli che lei fornisce, che la sua libido e la sua aggressività,per effetto della regressione istintiva determinato dal contatto con una madre dalle probabili caratteristiche di invasività e di valenze relazionali persecutorie non sia stata bilanciata nel suo contatto con lei dalla figura paterna latente. Ciò ha comportato in lei una rimozione ed una regressione istintiva che ha fatto virare le sue pulsioni in senso e secondo modalità narcisistiche, per cui lei se ne trova deprivato sia nel contatto con le sue coetaneee sia probabilmente nella sua attività lavorativa.Anche l´esercizio fisica sembra avere una modalità di funzionamento coattivo.Senza voler entrare nel discorso specifico,nel suo caso si può parlare anche di pseudosessualità, cioè di impotenza orgasmica perchè se è vero che, a differenza di quello che si verifica in altre situazioni simili, la potenza o l´eccitabilità sono normali,d´altra parte lei non sperimenta mai una vera soddisfazione e un completo appagamento psichico.Gli atti sessuali ,in questi contesti, hanno spesso un valore difensivo teso ad arginare impulsi perversi,aggressivi oppure a tener a bada angosce o sensi di colpa. Se esiste un sottofondo ossessivo, come spesso in questi casi, il comportamento sessuale è rigido e ripetitivo. Le consiglio vivamente un lavoro psicoanalitico per ridurre il narcisismo difensivo, sollevare il velo delle rimozioni e sbloccare così la regressione libidica ripristinando una relazione oggettuale congrua.Sarà così possibile progressivamente riscoprire i sentimenti favorendo il loro aggancio alle emozioni erotiche che risulteranno esse stesse, così, capaci di conferirle maggiore appagamento e piacere.