Caro dottore, mi rivolgo a lei anche se non so se ho bisogno di analisi o meno. Sono ormai sui 35. un ragazzo che occupa buona parte del suo tempo facendo sport di ogni tipo, quotidianamente, vado a correre ma anche palestra e solo dopo sento di riuscire a raggiungere un pò di pace. Vivo da solo ma sono legato ancora a mia madre per i pasti e per lavaggi vari, la classica madre che provvede a tutto e che sento un pò anche come la mia condanna.Mio padre se ne è andato quando ero abbastanza piccolo ed è stata lei a provvedere alla mia crescita.Nel lavoro faccio l´indispensabile non mi interessa la carriera,odio la competizione e l´arrampicata sociale e non vedo l´ora di uscire dal luogo di lavoro per dedicarmi alla mia salute fisica.Il problema di cui le volevo parlare è il sesso, non tanto da un punto di vista della funzionalità, quella è soddisfacente, ma dei sentimenti. Io non reggo i rapporti con le ragazze, non riesco a voler bene, tutto si svolge ad un livello erotico, di attrazione sessuale e, una volta consumato il rapporto, mi sembra di aver accanto un´estranea. E´ come un copione che si ripete ogni volta anche se, all´inizio, mi dico che stavolta andrà diversamente.Ora le chiedo se, secondo lei,ho bisogno della psicoanalisi e se un lavoro di questo tipo può cambiare le caratteristiche del mio vivere oppure se si tratta di una situazione a cui mi devo rassegnare .Non sento di avere sintomi evidenti, anche se mi danno noia i luoghi chiusi e non riesco a fare le vacanze, cioè a staccarmi dalle mie abitudini ma il fatto di non provare affetti mi sembra un problema, no? La ringrazio se vorrà rispondermi