Buonasera dottore, sono una ragazza di 21 anni e da molto tempo, ormai, non riesco a capire cosa mi stia succedendo in ambito sentimentale. L’ anno scorso e’ stato un periodo delle mia vita molto travagliato: la mia unica amica si e’ improvvisamente fidanzata, io mi sono ritrovata da sola e ho cominciato a soffrire di attacchi di panico, la notte non dormivo piu’ o se dormivo non riposavo bene e il giorno non facevo altro che piangere e avere pensieri di suicidio, ossessionata dalla paura di rimanere per sempre da sola, senza amici e senza nessuno a parte la famiglia. Grazie a Dio ho superato questo lungo periodo di crisi e devo dire che mi e’ stato utile, mi ha aiutato ad apprezzare la vita e a crearmi degli amici, ma continua a persistere un problema che non so’ piu’ come gestire. Io non riesco ad innamorarmi. L’unica persona di cui mi sono innamorata e’ stata con il mio primo ragazzo, avevo 15 anni e si trattava di una storia a distanza: ho investito tutto in quel rapporto, ma non e’ andata bene. Ho avuto poi altri ragazzi, tra cui uno in particolare con cui ho condiviso una situazione toccante. Abbiamo affrontato insieme la morte del fratello e abbiamo cominciato a fare uso di stupefacenti, poi lui mi ha picchiata due volte e da li’ ho chiuso sia con lui, che con tutto il resto. E’ stato doloroso piu’ che altro oer tutte le situazioni spiacevoli affrontate in quel periodo, ma a lui non mi legava nessun sentimento, se non quello di profonda compassione per i suoi problemi. Come le dicevo, a parte il mio primo ragazzo, non ho mai provato piu’ per nessuno alcun sentimento che andasse aldila’ del bene, anche se a volte sembrava fosse cosi’: in particolare le persone mi attraggono quando sono sfuggenti, o distanti fisicamente, o non interessate a me, come fosse una perenne sfida. Il problema e’ che non ne posso piu’. Sogno di poter avere una storia normale, d innamorarmi insomma, senza sentire ogni volta questo blocco interiore che non mi permette d’innamorarmi, mi fa essere fredda soprattutto con chi mi vuol bene davvero e mi porta inesorabilmente a chiudere sempre anche i rapporti migliori. Perdoni la poca chiarezza, la ringrazio per l’attenzione.
Salve, è possibile che la paura di innamorarsi e anche interessarsi a persone sfuggenti o non interessate a lei, nasca da un bisogno difensivo di tenere a distanza i soggetti significativi le persone per il timore di mettere in crisi la sua identità. Evidentemente ci sono ferite arcaiche pregresse, riguardanti la relazione con gli oggetti di riferimento, che è importante risanare attraverso un processo di conoscenza del suo sè intimo. Un lavoro psicoanalitico profondo è quello che ci vuole ,il che le permetterà di non avere timore a mettere in crisi i suoi processi identitari attraverso l’amore per l’altro. La saluto cordialmente. Antonio