Salve Dottore mi chiamo Chiara e ho 20 anni, se scrivo qua è perché ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo. Premetto che è da un anno circa che attraverso una vita abbastanza stressante, dove forse ho represso un po’ i miei interessi facendo quello che volevano gli altri e pensando solo allo studio. Sono una persona ansiosa e ipocondriaca. Tutto inizia a marzo quando devo affrontare un viaggio e quindi sono costretta a prendere l’aereo (era molto tempo che non ci salivo); appena decolliamo inizia a venirmi quest’ansia fortissima (secondo me era un attacco di panico) che è durata per tutto il viaggio, accompagnata da brividi, sudore freddo, palpitazioni, tachicardia e voglia di scappare. Questo è durato per tutto il viaggio, avevo il terrore di chiedere aiuto e cercavo di calmarmi da sola. Al rientro, questa agitazione non la ho avuta, infatti non ho dato peso a ciò che mi era capitato. L’ho imputato al fatto che era da molto tempo che non viaggiavo. La situazione rimane tranquilla fino a fine mese. All’inizio di aprile, mentre guidavo la macchina, torna quest’ansia perché avevo paura di sentirmi male al volante. Nonostante tutto sono riuscita a guidare e a mantenere il controllo della situazione. Sembrerà una cosa banale, ma da qua inizia il mio “calvario”. Inizia un lungo periodo d’ansia dovuto anche al fatto che mi stavo preparando per un esame universitario. Quest’ansia non mi mollava più, non mi permetteva di uscire di casa ma non tanto perché avevo paura delle persone, quanto perché stavo male e non mi andava di uscire. Ho fatto uso di valeriana e alcune gocce di lexotan per qualche giorno. Ho smesso di studiare, in quanto ero già pronta per l’esame e mi sono riposata. Tutto era passato. Dopo un paio di giorni ho ripreso il libro e ho iniziato uno studio intenso e i sintomi sono ritornati. Dopo aver dato l’esame parte di questa agitazione si è placata, mi sono riposata, ho iniziato una cura di vitamine B che mi hanno fatto benissimo e poi i fiori di bach. Adesso la situazione è questa: non ho più quell’ansia forte di prima, il problema è che frequentando alcuni posti mi torna l’agitazione, posti che mi ricordano il periodo in cui sono stata male in quanto mi stavo sforzando di uscire. E quindi inizio a pensare cose stupide tipo che avrei voglia di fuggire dalla realtà in cui mi trovo, ma il fatto che non ci sia una via d’uscita mi fa venire l’angoscia. Questo non significa che io voglia morire, assolutamente. Forse vorrei qualcosa di diverso, ma non so cosa. Ho perso interesse nell’andare nei locali il sabato, cosa che ho sempre fatto. Questo mi ha fatto pensare di poter avere la depressione perché non la ritengo una cosa normale per una ragazza della mia età e mi sono fissata. Solo che io vado in palestra, rido come le persone normali e quindi non saprei. Ho dei dubbi sul mio ragazzo, mi sembra di non amarlo più e lui non mi capisce. Io ho pensato al fatto che un grande periodo di stress mi abbia portato a stare così, ma non capisco cosa non va. Perché ho questo tipo di pensieri. Spero mi possa aiutare, cordiali saluti
Cara Chiara, il disturbo da attacco di panico che si inserisce in una personalità ansiosa sembra essere scattato, come spesso avviene, in occasione del viaggio aereo che ha innescato angosce simboliche di abbandono e separazione, con complicazioni successive di tipo agorafobico e smarrimento del senso identitario.Anche le relazioni con persone vicine possono risentire di una ambivalenza verso l’oggetto originatasi nei primi anni di vita. Sarebbe importante per te effettuare un percorso analitico in cui mettere in luce le dinamiche e i conflitti riguardanti le tematiche precoci di individuazione- separazione in rapporto alle figure di riferimento, in genere materna. Anche l’ipnositerapia può essere abbinata al lavoro psicoanalitico, in questi casi, con risultati spesso soddisfacenti.Metterei in secondo piano l’uso di farmaci per motivi svariati, non ultima la tua anagrafe. Un cordiale saluto. Antonio