Salve ho 27 anni e sono in una relazione quasi stabile da ben otto. Circa due anni fa in un momento di crisi il mio moroso mi ha lasciata per alcuni mesi e io mi sono letteralmente disperata. Non riuscendo a stare sola ho iniziato a uscire con un mio amico e suo conoscente da lui molto stimato ma solo per passare il tempo e senza mai pensare che sarebbe nato qualcosa. Questo mio amico pero da cui io non sono attratta ne mai lo sono stata ga iniziato a farmi delle avances e io ci sono stata arrivando al punto di sentirlo dire che ormai la nostra era una relazione stabile e che mi amava. Io ancora presa e gelosa del mio ex non sapevo cosa dire finche il mio ex e rispuntato dal nulla pentito e sono tornata con lui. Il mio amico c e rimasto malissimo ma quello che e peggio e che io vivo ora nell ossessione costante del mio amico con cui non ho piu rapporti da una parte l ansia che benché siano solo conoscenti lui possa dire al mio moroso che ne ho parlato male o cose che abbiamo fatto e dall altra sono ossessionata dal pensiero del mio amico dal senso di colpa dalle donne che lui ha dalla fine Dell amicizia e dalla paura che non lo rivedrei più nella vita. Forse questo sarebbe anche normale se non bloccasse ogni mia attività lavorativa in questi rimuginamenti e il sesso con il moroso che amo perché ho la sensazione di essere osservata e giudicata sempre e altri pensieri come che mi sento brutta o che il mio moroso potrebbe lasciarmi per una piu bella anche se lui non mi ha mai tradita. Mi sento perseguitata dal pensiero del mio amico e ho pensato di essere pazza quando ho cominciato a vivere con l idea che mi avesse lanciato una sorta di maledizione che mi costringesse a pensare a lui anche se io non lo amo e non me ne sento attratta. La mia sfiducia in me sta aumentando inizio a sentirmi apatica non riesco a lavorare e rivedo quelle scene di noi davanti agli occhi spessissimo e con disgusto. Ho paura che sfoci in qualcosa di serio a volte mi sento malata e ho paura di avere malattie gravi d cui non so nulla ma ho vergogna di andare da uno psicologo perché non so se sia un vero problema o se io sia solo una oziosa sfiduciata del proprio se..
Cara, da come lei mi descrive la situazione penso che sarebbe importante che lei guardasse profondamente dentro se stessa per arrivare a comprendere bene le motivazioni inconsce che sono alla base delle sue ansie, delle idee fisse e della autostima carente. Il problema contingente di cui parla risale e si è strutturato nei primi anni della sua esistenza ,in relazione ai rapporti con le figure di riferimento e ai conflitti che sono sepolti nela profondità del suo essere. La psicoanalisi e la ipnosi regressiva e meditativa possono darle un aiuto decisivo se condotte da mani esperte. La saluto cordialmente. Antonio