Salve dottore, Le scrivo per un problema che mi affligge da tempo e non mi fa vivere serenamente. Premetto che ho avuto una storia molto tormentata di 3 anni con un ragazzo di 7 anni più grande,ma di comportamento e maturità ne dimostrava 10. In precedenza lui aveva avuto una storia di quasi 6 anni,lasciato dopo varie peripezie perché un Don Giovanni veramente incallito,cosa che si è rivelata anche con me. All’inizio della nostra “storia” ho cominciato ad avere una paura incontrollabile senza fondamento nei confronti della ex in questione; essendo stato lasciato dopo quasi sei anni avevo paura la pensasse ancora,fosse ancora in contatto con lei e che provasse ancora qualcosa nonostante stesse con me e fossero passati mesi dalla loro rottura;anche se lui ha sempre sostenuto che dovevo stare tranquilla perché non dovevo provare paura o gelosia nei suoi confronti perché voleva solo me e lei non esisteva più per lui… Infatti così non era; dopo quasi tre anni parlando con la ex per caso sono venuta a sapere che lui le scriveva ancora,quando si vedevano fuori lui la fissava e faceva battute di cattivo gusto e faceva capire che ancora l’aveva in mente…io all’oscuro di tutto. Ovviamente l’ho lasciato seduta stante finalmente,anche se ho sofferto moltissimo perché sono stata usata come ruota di scorta,cosa davvero spiacevole. Dopo questa premessa,arrivo al punto del problema: dopo poco ho cominciato una bellissima storia con questo ragazzo con cui sto ancora (da un anno e mezzo circa) di cui posso parlare solo che bene perché grazie a lui ho ritrovato la felicità che mi è sempre mancata; l’unica cosa è che sento di non aver davvero superato il “trauma” di quella vecchia storia. Mi spiego meglio: il mio ragazzo nell’anno 2013 ha avuto un flirt con una sua collega di lavoro (con cui c’è stato solo un bacio) di cui era infatuato e avrebbe voluto approfondire la conoscenza perché sentiva di essere pronto dopo tanto tempo di affrontare una storia nuova. Quest’ultima però non ha voluto più andare avanti con lui perché voleva cercare altro. Il mio ragazzo ha detto che all’inizio c’è rimasto male perché gli piaceva come ragazza, ma poi gli è passata e ha cominciato giustamente a tentare di conoscere altre ragazze. Si è messo dopo qualche mese con una ragazza con cui è stato circa un anno vedendola pochissimo a causa del suo lavoro,ma che poi ha lasciato (perché conosciuta meglio durante la loro breve convivenza e ha riconosciuto che non provava più nulla) e ha cominciato ad uscire con me. È cominciata questa bella storia,ma non vissuta in totale SERENITÀ da parte mia purtroppo; associo questo flirt con la collega alla storia che ho vissuto con il mio ex,in quanto entrambi in un certo senso sono stati rifiutati entrambi dalla ragazza che volevano,anche se il mio ragazzo ha avuto solo un breve flirt con questa e non ne era innamorato. Il fatto è che una nuova gli ho chiesto se gli piaceva ancora mentre stesse con me (perché mentre stavamo insieme lui e lei hanno lavorato solo un paio di mesi e poi è andata via),e lui ha risposto con un no abbastanza incerto…non posso spiegare a parole senza far vedere il modo in cui lo ha fatto; fattostà che da quel momento vivo ogni minuto della mia giornata pensando a quel momento quando gli ho fatto quella domanda e a tentare di interpretare la sua risposta. Non riesco più a vivere. Ho pianto molte volte perché questo mi crea davvero molta insicurezza e frustrazione parlandone anche con lui che dimostra e ha sempre dimostrato di starmi vicino ed essere davvero comprensivo con me; sento che è sincero ed è davvero dispiaciuto per questa situazione perché ripete sempre che ha sbagliato il modo di rispondere ma era davvero sincero con me perché non è come il mio ex e che se fosse stato un si me lo avrebbe detto perché non si sarebbe messo e non avrebbe continuato la storia con me. Non so sinceramente certi giorni mi chiedo se nel suo modo di rispondere ci fosse stato in fondo un si,ma per non farmi soffrire ha risposto in quel modo. Non riesco più davvero a essere serena e vivo ogni giornata ogni minuto pensando a quella scena a quel momento e a come dovrei interpretare il suo modo di rispondere. Sono davvero ossessionata e tutto questo mi rende davvero insicura e per niente serena. Avrei pensato di parlare a voce di questo “problema” arld uno psicologo. Aspetto risposta,la ringrazio
Salve la sua situazione psichica non è propriamente ossessiva, anche se c’è una certa tendenza alla rimuginazione.Esiste però una insicurezza di base e una incertezza identitaria, le cui motivazioni affondano le loro radici nel suo passato remoto.La relazione con l’altro è la cartina di tornasole capace di evidenziare tutte le fragilità del nostro sè.Lo psicoanalista può esserle di grande utilità non tanto nel darle consigli o suggerimenti, quanto nell’aiutarla a comprendere profondamente se stessa ricostruendo il suo percorso esistenziale, sollevando il velo del rimosso e permettendole una conoscenza globale del suo sè. La saluto cordialmente.