Salve,Sono un ragazzo di 26 anni, premetto che sono spesso una persona introversa e che si isola spesso, coltivando interessi diciamo pure intellettuali. Spesso poi, quando sono con gli altri fantastico continuamente (ho un immaginazione molto ricca), e non sto mai attento alle conversazioni degli altri a patto che non concernino un argomento di mio interesse. Ma ciò che mi disturba, è che tutti i giorni, nel pomeriggio, dalle 16 fino alle 18 circa, mi viene, con variabile intensità, una forte angoscia accompagnata nei casi più gravi da derealizzazione e depersonalizzazione. In questi casi, per paura di rimanere per sempre in quello stato o di diventare pazzo, inizio a recitare preghiere ininterrottamente, a immaginarmi cose religiose e metafisiche per sentirmi meglio. Faccio inoltre dei lavaggi con l’acqua calda per ABLUZIONE come fanno i musulmani (ho viaggiato molto). E dopo un po’, magari anche un ora o due, mi sento bene e torno alla normalità. Volevo sapere se possa trattarsi di un disturbo ossessivo compulsivo, anche se però non ho impulsi o pensieri che mi disturbano, e quando ce li ho riesco a togliermeli subito senza compulsioni e senza imputarli tanto valore. Nel mio caso quindi si verifica per un improvviso calo di umore con un angoscia parossistica in cui mi sento fragile e a volte pure in colpa. Inoltre io non sono una persona piuttosto disordinata. Si può trattare lo stesso di disturbo ossessivo compulsivo? Grazie per l’attenzione..
Salve, se lei ha letto le pagine del mio sito, sa bene che le diagnosi vengono fatte utilizzando, da parte dello psicoanalista, lo strumento del controtranfert cioè il mondo di pensieri, fantasie e tutto ciò che si attiva nello specialista in un contatto diretto con la persona. In ogni modo, le posso dire che non si tratta di disturbo ossessivo compulsivo il quale ha caratteristiche estensivamente parassitanti la psiche e non , come nel suo caso. limitate ad un momento depressivo della giornata sul quale vengono costruiti gli atti compulsivi mescolati ad angoscia ed intrisi , talvolta, nei momenti più acuti, da fenomeni di di depersonalizzazione e derealizzazione. Le consiglio , data la giovane età, di intraprendere al più presto un percorso psicoanalitico e ipnositerapeutico per far luce nel suo inconscio, al fine di evitare che la situazione, lasciata a se stessa, possa spiacevolmente accentuarsi. La saluto cordialmente.Antonio