Caro dottore, Sono una ragazza di vent’anni che vuole raccontarle un problema che da diversi giorni affligge la mia vita. Da ottobre a marzo dello scorso anno (2013/2014) ho avuto un disturbo traumatico post stress, risolto grazie ad una terapia farmacologica (ansiolitico più antidepressivo) e dalla psicoterapia cognitiva comportamentale.. Da Marzo fino a qualche giorno fa sono stata benissimo, davvero, penso di non essere mai stata così felice, piena di gioia di vivere, allegra, solare, sempre sorridente, soddisfatta della mia forza di volontà, in poche parole mi sentivo rinata ed ero felicissima per questo.. Da qualche giorno ho una strana paura, una fissazione che è nata improvvisamente.. Purtroppo da quando ero piccola soffro di lievi problemi nella deambulazione che grazie alla fiseoterapia sono sempre riuscita a tenere sotto controllo, questo mio problema mi ha sempre portato ad avere un po’ d’ansia quando cammino, oppure quando salgo e scendo le scale, quando cammino e dietro di me ho delle persone.. Sono sempre stata attenta, sempre in allerta, ho sempre avuto un campanello che mi diceva ‘attenta, non correre che puoi cadere’.. Questa mia preoccupazione ovviamente è stata alimentata da mia mamma, donna molto ansiosa, che invece di diminuire le mie ansie inconsapevolmente le ha aumentare. Arrivati al punto della situazione, il problema è che da qualche giorno ho paura di camminare da sola, senza tenermi a qualcuno o semplicemente ho bisogno di una presenza vicina mentre cammino, così in caso di necessità posso tenermi.. Ho paura ad attraversare la strada da sola, di salire e scendere le scale.. Quando provo a fare queste normali cose mi sento bloccata, le gambe si puntano al suolo, inizio a sentire le gambe pesanti e non riesco più a muovere i passi normalmente, ma riesco a fare solo dei piccoli passi.. Durante questi momenti, ovviamente mi spavento, inizio a tremare, mi sudano le mani, mi batte forte il cuore e ovviamente ho paura di cadere..Dottore sono davvero preoccupata, non posso avere sempre una persona che mi accompagni in ogni mia attività giornaliera.. Voglio tornare come prima, acciaccata, ma senza questo blocco che non mi permette di svolgere tranquillamente la mia vita. Caro dottore, cosa mi consiglia di fare per alleviare l’ansia e sopratutto il pensiero continuo che possa cadere da un momento all’altro?Attendo una sua risposta, la ringrazio anticipatamente..
Cara signorina , evidentemente è successo qualcosa, a livello inconscio, che le ha innescato una sintomatologia in termini di astasia- abasia, per cui necessita dell’appoggio, anche simbolico, di una figura “materna” rassicurante o, come diciamo noi “soterica ” cioè antifobica.Sarebbe importante conoscere più precisamente i dettagli del suo lavoro psicoterapeutico in termini di durata profondità etc. E’ necessario un approfondimento inconscio del problema ed è opportuno far affiorare le dinamiche e le conflittualità profonde in rapporto alle figure di riferimento del suo passato.La saluto cordialmente. Antonio