Caro dottore, ho letto tutte le lettere che le hanno scritto ma ora vorrei essere io ora a parlarle del mio problema di madre angosciata. Si tratta di mia figlia quattordicenne . Se vedesse ora come si veste e va fuori conciata, rimarrebbe anche lei esterrefatto con tutta la sua esperienza. Si trucca anche di mattina e si atteggia in un modo che dire provocante è poco.Per fortuna non sono di quelle madri che si disperano perché la figlia mangia troppo o troppo poco, perché , da quel punto di vista non vi sono problemi .L’altro giorno, però, ho fatto una scoperta che mi ha lasciato sgomenta: nella sua borsetta ho trovato una confezione di pillole anticoncezionali.Per carità, i tempi sono cambiati , ma, a quella età, la pillola non può far male? E il sesso fatto così precocemente che motivazioni ha? Ovviamente in casa non ne vuol parlare, il dialogo con noi da qualche tempo è ai minimi termini, , le sue amichette mi sembrano tutte dello stesso genere, per lo meno per come sembrano e per come si comportano.A scuola non va male, anche se studia poco e brillante non è mai stata. Dove è finita la bambina che faceva le coccole alla sua mamma, come era bello quel periodo,perché non rimangono sempre piccoli? Mi dica qualcosa,lei, che ne ha viste tante. La ringrazio anticipatamente. F.A.
Ci troviamo, anche in questo caso, di fronte ad una problematica in cui la sintomatologia ansiosa è dovuta non tanto a dinamiche intrapsichiche del soggetto,ma derivano da situazioni riguardanti una persona(in questo caso la figlia adolescente)con cui si ha una relazione. Per quanto riguarda sua figlia, devo ricordarle che l’adolescenza è un periodo complesso, in cui le difficoltà comportamentali o relazionali derivano da un significativo cambiamento dovuto alla transizione dalla fanciullezza alla età adulta, con un profondo e radicale mutamento psichico e somatico che coinvolge strutturalmente la identità. Studi recenti nel campo neurobiologico di Jay Giedd hanno rivendicato l´ importanza dell´ambiente nella definizione della identità della persona cioè del completamento del suo assetto neuronale proprio nel periodo adolescenziale, quando si assiste anche ad un progressivo “decrement” dell´influsso familiare a favore di quello socio-culturale: egli ha mostrato,con tecniche di “neuro-imaging”, come la struttura cerebrale, e, soprattutto la corteccia prefrontale, l´area cerebrale del “ripensamento assennato”,dopo un´ispessimento del periodo preadolescenziale, arrivi ad una definizione della sua architettura, ad una potatura dei circuiti cerebrali per cui sopravvivono solo quelli che servono;tali cambiamenti e rimaneggiamenti durano fino ai venti anni di età. Per quanto concerne sua figlia, credo che possa essere opportuno che lei consulti un ginecologo circa gli effetti fisici dell’uso della pillola a quella età. Soffermandosi, invece, sugli altri aspetti di cui parla, si può rilevare come la ragazza cominci a sentirsi donna e di come si accorga che gli uomini possano iniziare a guardarla in un modo un po’ diverso da quando era bambina: in tal senso esiste un naturale desiderio di esibizione e di provocazione, stimolato dall´essere inserita in un gruppo di coetanee con atteggiamenti e valenze assimilabili. Per quanto riguarda la precocità dei rapporti, bisogna rilevare come, a volte , attraverso il sesso, l’individuo è soprattutto alla ricerca di forme di sicurezza e di affetto più che di piacere vero e proprio, e quindi sarebbe magari opportuno, successivamente, e solo se la ragazza chiedesse aiuto, fornirle un supporto prima psicoterapeutico e poi, più avanti, psicoanalitico per fronteggiare la problematica che dovesse presentarsi. Il trattamento ipnotico-ipnoterapeutico per ora non ha motivi per essere invocato.