Salve dottore io avrei bisogno di chiarire delle cose sul mio percorso psicopatologico, a prescindere che i primi segni si sono visti già dalla prima infanzia diciamo che dall’età di 17 anni ho iniziato a cambiare totalmente registro ovvero da bravo ragazzo ho iniziato a fumare i primi spinelli ed avere comportamenti che non sono nella mia natura..l’inizio del falso sè tenendo ben nascosto il mio vero io ed ora dopo qualche anno di psicoterapia purtroppo non andata a buon fine ne sto pagando le conseguenze che immagino dureranno tutta la vita. sono stato fidanzato dai 18 anni fino ai 22 anni.. ho abusato di spinelli e meno frequentemente di droghe pesanti tuttavia senza sviluppare una vera e propria dipendenza..nell’ultimo anno in cui ero fidanzato è iniziata la rabbia il più delle volte gestita e il progressivo disinteresse x le donne compensando con le droghe e la dipendenza quasi totale da cattive compagnie..praticamente ho perso la mia identità e sono tornato bimbo. tutto questo nel giro di 4 anni, nell’ultimo anno c’è stata una sorta di ipocondria perchè ero impotente sessualmente e ho girato mille medici e non riuscivo a capire (ora si) che era un problema mentale.. praticamente sono regredito di tanto.. ho iniziato ad essere schivo e chiuso..al chè in seguito pensando che il problema fosse fuori di me ho smesso di fumare, mi sono segnato in palestra,insomma ho iniziato a darmi fare.. dopo qualche mese ci sono stati attacchi di panico, esplosioni di rabbia e poi il crollo: praticamente un angoscia devastante e sentivo un vortice dentro la testa che andava a mille allora.. dopo questo è arrivata la grande depressione e praticamente ci son voluti 3 anni di psicoterapia per capire che ero diventato un bimbo che però voleva la vita fantastica con la donna fantastica etc etc..attualmente se sto con una donna vado in mille pezzi.. durante questa esplosione non c’è stato un distacco dalla realtà bizzarro o allucinatorio infatti niente antipsicotici.. solo ssri e poi ho capito che non mi fanno niente gli ssri.. questione di personalità ed ora non prendo niente.. le volevo chiedere se questi prodromi e questo esordio psicotico con conseguente regressione sia riconducibile a qualche forma di schizofrenia.. gli psichiatri non si sono voluti pronunciare e sono stati vaghi da sempre.. a me risulta che il borderline è molto più ancorato alla realtà di me e sembra stabile come disturbo.. io ho avuto un crollo bestiale e ho rimodellato la realtà..tuttora non so chi sono.. ok psicosi ma quale tipo di psicosi?? la ringrazio
Salve, lei sa bene, se ha seguito certe risposte a delle lettere che vertevano su quesiti diagnostici,come la diagnosi psicopatologica sia effettuata dallo psichiatra sulla base del contro-transfert, cioè sulle sensazioni in lui evocate dal contatto con il paziente.Pur conoscendola perciò solo attraverso questa lettera, non parlerei di quadro psicotico ma di disturbo borderline.Verso questo quadro orienta il polimorfismo psicopatologico che ha caratterizzato la sua esistenza.Infatti il disturbo borderline non è stabile ma, anzi, caratterizzato dall’essere proteiforme a livello sintomatologico.Alludo all’uso di droghe più o meno pesanti, la tendenza alla regressione, l’impotenza, gli attacchi di panico, l’angoscia devastante, la sensazione di andare in mille pezzi e di dissociarsi. Vede, ora però, dopo una diagnosi, si tratta di intervenire per affrontare il disagio di cui soffre, Si può pensare di non usare farmaci, mentre l’attività fisica è molto benefica. E’ necessario che lei trovi uno psicoanalista di fiducia per andare all’origine del problema , scovando nella profondità dell’inconscio le conflittualità rimosse e la qualità dei rapporti di riferimento. Contemporaneamente può effettuare una ipnosi meditativa che lenisca i suoi stati ansiosi e sedi la sua rabbia. Ad essa andrà unita successivamente una ipnosi regressiva che la possa aiutare nel reperimento del materiale rimosso agendo in sintonia con il lavoro psicoanalitico Un cordiale saluto . Antonio