Mio figlio ha 30 anni e da 10 è affetto da schizofrenia paranoica. La malattia si è scatenata a ciel sereno subito dopo che ha fatto la maturità. Dopo tante peripezie ha finalmente accettato di prendere un neurolettico (la clozapina-prima ne prendeva 350 mg, ora ne prende sol 200 mg). Sono ormai due anni che prende regolarmente questo neurolettico e sta abbastanza bene. In questo periodo sta facendo una riabilitazione che lo qualificher`come operaio (per lui un’umiliazione perché avrebbe voluto studiare, ma per noi un sollievo perché almeno fa qualcosa…bisogna essere realisti…). Sarei abbastanza serena se non ci fosse un problema: porta la barba luinghissima e incolta e i capelli li ha raccolti in un tuppo intricatissimo. Sembra una brutta maschera di carnevale, un mostro primitivo. Quando lo vedono, molti si mettono a ridere. Ho letto che lo picanalista Jung parlava di un complesso di Edipo (infatti lui odia il padre e afferma che non è suo padre e è attaccatissimo a me)e portava in gioco anche il Sansone del vecchio testamento che è il prototipo del terrorista che uccide e si suicida. Potrebbe spiegarmi qualcosa di più a proposito? E dirmi anche se si può fare una psicoterapia?Anna
Cara signora, il quadro dissociativo di cui soffre suo figlio sembra sufficientemente controllato dalla clozapina che, è stata ridotta nel dosaggio dato che, attualmente, il contenimento del quadro psicopatologico, nelle sue manifestazioni, sembra più agevole. La invito a non colpevolizzarsi per il fatto che tale disturbo possa essere relazionabile ad un rapporto con lei, dato che le cause in gioco possono essere molteplici, inclusi importanti fattori genetici. Per quanto riguarda il modo in cui suo figlio si veste o acconcia andrebbe valutato, attraverso una indagine psicoanalitica , il rapporto che egli ha con la propria immagine corporea per capirne la dinamica e le distorsioni ad essa collegate. Per suo figlio, se disponibile, potrebbe essere molto utile una psicoterapia psicoanalitica che comporti un irrobustimento delle difese e un ricompattamento dell’io attraverso un processo di contenimento, mentre minoritario , in questi casi, è l’apporto di una strategia interpretativa dell’ inconscio. per quanto riguarda le letture, può leggere l’interpretazione della schizofrenia del prof.Silvano Arieti La saluto cordialmente. Antonio