Gent.mo Dottor Antonio Miscia, La contatto perchè interessata ad un Suo personale giudizio sulla mia malattia e sulla possibilità di provare l’ipnosi (della quale ho sentito molto parlare)per arrivare ad una soluzione dei miei problemi che dall’età di 25 anni distruggono la mia esistenza. Adesso ho 53 anni e credo sia arrivato per me, ma forse anche per la scienza, l’ora di aiutarmi e di farmi aiutare. Sono in cura per le mie fobie limitanti e per la mia depressione da vari anni, rispondo bene ai farmaci, perchè mi hanno dato la possibilità di muovermi, ma mi sento ancora terribilmente invalidata per fare comunque una vita normale. Ho avuto rapporti difficili con i miei genitori tanto da portarmi sensi di colpa sino ad oggi! Penso che la rimozione di qualche trauma subito possa agevolarmi per abbattere le mie difese (fobie e rituali)che nate improvvisamente, nel corso degli anni si sono poi moltiplicate. Perciò concludo, scusandomi con Lei per la mia lungaggine, facendoLe appunto questa domanda: “Può aiutarmi iniziare un percorso di ipnosi retroattiva?” RingraziandoLa fin da ora per la Sua attenzione e attendendo con ansia una Sua risposta, Le porgo i miei più cordiali saluti
Cara signora in situazioni di sofferenza fobica e depressione, l’ipnosi può costituire un valido presidio terapeutico, perchè dà la possibilità al soggetto di rinforzare il proprio io costruendo una solida barriera verso le angosce intrusive e persecutorie della fobia. Nel caso che si uniscano alle paure anche valenze depressive queste possono essere antagonizzate da un meccanismo che la trance ipnotica mette in atto, cioè la fusione tra io ed ideale dell’io riparando le fratture simbiotiche e ridando nuovo slancio vitale alla psiche.inoltre è una tecnica che, sapientemente adoperata permette un disvelamento del materiale rimosso infantile con conseguente apprezzabile ampliamento dell’io. La saluto cordialmente. Antonio