BUONASERA IO SONO UN’EDUCATRICE SEGUO UN RAGAZZO DI 13 ANNI LA DIAGNOSI E’ DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO E PSICOSI ULTIMAMENTE E’ ALLE PRESE CON LA GELOSIA PIU’ VICINA ALLA POSSESSIVITA’, E’ CONVINTO CHE TUTTE LE PERSONE CHE SONO ACCANTO A LUI GLI APPARTENGONO PER FARE UN ESEMPIO I SUOI GENITORI NON POSSONO ABBRACCIARSI E NESSUNO DEVE AVVICINARSI A ME ALTRIMENTI HA UNA CRISI URLA ABBAIA E POI SI FISSA SULLE RISPOSTE CHE DOBBIAMO DARGLI AD ESEMPIO PRETENDE CERTO INVECE DEL SI, LE CHIEDO COSA POSSO FARE E COME POSSO INTERVENIRE X RISOLVERE IL PROBLEMA?
Gentile signora , consideri che i soggetti che presentano tale psicopatologia hanno dei confini molto labili del Sè, per cui non riescono a distinguere adeguatamente tra mondo interno e mondo esterno.Sono caratterizzati da un bassissimo livello di accettazione di una , sia pur minima, frustrazione.L’approccio terapeutico comporta che colui che si occupa di loro sia in grado di porsi come madre simbolica accogliente, in grado di poter essere introiettata sempre più come oggetto buono, capace così di dar loro lentamente e progressivamente uno spessore che ricostituisca i confini della loro precaria identità. La saluto cordialmente. Antonio