Gentile dottore, mi sembra di impazzire, ho sempre pensieri ossessivi riguardo al passato, e su oggetti che non ho più. Mi accorgo di prendermela per cose futili in maniera eccessiva. Per esempio se si rovina un oggetto, o se si butta qualcosa al quale, in qualche modo, ho attribuito un valore, tutto questo riesce ad occuparmi la mente per ore e nemmeno il pensare ai veri problemi mi distoglie da queste fissazioni…poi passa e ricomincia con un altro piccolo problema, un oggetto rovinato, una cosa che non ho più ecc…Ho pensato si possa trattare di uno spostamento di un problema grosso su altri minori. Ma qual’è il problema? Io ho pensato che tutto si riconduce al mio attaccamento al passato dovuto alla paura del cambiamento. Dodici anni fa ho subito un trauma per un trasloco forzato, nel quale ho dovuto rinunciare a numerosi oggetti della mia famiglia. Cambiare casa, andare da una città ad un paese e cambiare vita mi ha traumatizzato. Forse è per quello che se un oggetto non è più come prima, perchè rovinato soffro….oggetti anche banali…come fare? Grazie. S.
Per comprendere il meccanismo di spostamento da un oggetto originario ad un oggetto sostitutivo è opportuno un’analisi accurata della psiche.L’evento a cui lei si riferisce può essere dovuto ad una fobia del cambiamento, che in questo tipo di disturbo è particolarmente evidente, facendo sì che il soggetto tenda alla conservazione di abitudini, al mantenimento della posizione degli oggetti, alla fidealizzazione a luoghi e città natali o dove ha vissuto per lungo tempo. A volte esiste una difficoltà profonda a sbarazzarsi di cose inutili che hanno soltanto un valore simbolico, esistendo una tendenza all’accumulo. I farmaci in questo caso sortiscono un effetto limitato, soprattutto in confronto alla conoscenza profonda di sè.