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Una depressione unipolare, in assenza di qualsiasi psicosi, deve per sempre essere trattata con un antipsicotico atipico, solo perché c’è stato un episodio di tentato suicidio? È possibile trovare medici che non abbiano questo pregiudizio e che vogliano valutare il singolo caso nella sua unicità? Tenere sotto antipsicotico (con tutti gli effetti di pesante inibizione che ne derivano) una persona che non ha nessuno dei disturbi per cui questo farmaco è indicato non è solo una forma di contenzione farmacologica che non guarda al reale benessere della persona?