Egregio Dottore, tre mesi fa mia moglie ha deciso di prendersi un momento di riflessione, sfociato in una separazione, ad oggi ufficiosa ma a tutti gli effetti in essere. Fidanzamento, convivenza e matrimonio ci hanno visto per i primi 7 anni una coppia felice ed economicamente agiata. Con lei ho avuto due figli di sei e quattro anni, sani e devo dire anche belli. Purtroppo mia moglie ha sempre subito la pesante presenza dei suoi genitori e della mamma soprattutto, presenza che non ha avuto mai remore nell’essere invasiva dispensando consigli /imposizioni su come dovevamo essere genitori, togliendo prima di tutto a me tutto il bello dei momenti di essere padre… Purtroppo tre anni fa è iniziato il momento difficile lavorativo, ed io come agente di commercio ho visto crollare le mie entrate economiche, cosa che ci ha obbligato a chiedere un aiuto economico e quindi vivere sotto una sorta di pesantezza continua che si è poi stabilizzata nella coppia. Il punto è che mia moglie nonostante incolpasse la mamma di moltissime negligenze ricadute su di lei, come ad esempio in età adoloscenziale ricordargli sempre di essere troppo magra, di essere poco piacevole con l’apparecchio dentale ecc ne è stata e ne è tutt’ora dipendente. Anche durante i primi anni di matrimonio le telefonate su consigli quotidiani si sprecavano, sempre e su tutto… Mia moglie soffre sicuramente di ansia e di claustrofobia, oltre al fatto che teme che i bimbi nel mangiare si soffocano con il cibo facendo delle micro porzioni praticamente sminuzzate come se non avessero denti. Una visita da un nutrizionista per il piccolo, ha invece evidenziato i suoi limiti psicologici in merito a questo. Oggi mia moglie dice di sentire un blocco dentro, di non riconoscersi più nelle foto del matrimonio ed in quella donna. Vedo che sta male e che vive questa separazione male anche perché i bimbi soffrono la mia lontananza. Lei mi ha spiegato che nessun uomo è presente nella sua vita, che vuole lavorare molto ( Avvocato da 3 anni ) e ritornare a vivere dopo anni economicamente difficili. Lei che aveva un rapporto di odio e rancore cona madre ha gettato su di me ogni colpa di tutte le scelte fatte. Non la riconosco più è entrata in simbiosi con la madre e con il padre anche loro simbiotici e fatti della stessa pasta perche amalgamati nel tempo. Mia moglie mi ha detto che dalla nascita della prima bimba ha iniziato a sentire che qualcosa dentro di lei era cambiato. Certamente riconosco che tutto il nostro rapporto è cambiato. Abbiamo vissuto in felice simbiosi tutto, anche il sesso poi scemato, ma solo da parte sua. Ora quando lei parla sento la madre come se la vedessi, ed io sento che la freddezza che ha verso di me è quella della mamma che mi ha sempre accusato di neglizenze lavorative solo perché i loro consigli/obblighi non erano stati ascoltati. Una mia amica mi ha parlato di questo spostamento degli schemi sentimenteli da un rapporto importante a quello di un rapporto interpersonale. Questa cosa mi dice avviene in maniera inconscia e mia moglie ad oggi mi parla di un muro che non sa capire dentro di leinche cosa sia, , però ne riconosce la presenza. Qualche giorno fa mia moglie mi ha scritto di voler andare da uno psicologo per capire se dietro al muro c’e amore o se quello che prova è quello che sente..o meglio non sente più… Dimenticavo che in tutto questo seppur soffrendo, i bimbi sono discretamente sereni e non c’è nessuna lite verbale o fisica con la madre che possa turbarli, esclusa la mia mancanza che sentono e manifestano con pianti abbastanza frequenti. La domanda è in quanto tempo si esce da questo labirinto mentale chiamato tranfert con l’aiuto di uno psicologo? Mia moglie mi ha chiesto del tempo che le ho dato, ma dopo tre mesi pur soffrendo le ho dato altri tre mesi per poi forse chiudere da parte mia, anche se probabilmente tornei con lei anche tra cento anni perché ad oggi sono ancora molto innamorato. Forse ho omesso qualcosa ma credo di aver centrato il punto. Dimenticavo, la sorella di mia moglie da quando la conosco (10 anni ) va da uno psicologo ed ha interrotto i rapporti con i genitori pur vivendo nella stessa casa fa vita a parte… rancore, rabbia…contro di loro persone invadenti,ossessive, che hanno fatto fronte comune dopo essersi separati per un periodo da sposati, ed aver trovato un compromesso…. Grazie
Salve, purtroppo non posso rispondere alla sua domanda sul tempo necessario ad elaborare una problematica che affonda le sue radici nei primi anni di vita perchè le variabili sono tante e ora non starò ad elencarle. D’altra parte, il fatto che sua moglie abbia deciso di andare da uno psicologo è estremamente importante perchè testimonia una consapevolezza di necessità di cambiamento e della necessità di comprendersi profondamente. Perciò le consiglio di restare in attesa con fiducia degli sviluppi della situazione, dato che, se sua moglie riuscirà ad elaborare il problema del transfert proiettivo potrà aprirsi ad un cambiamento decisivo. Un cordiale saluto. Antonio