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Gent.mo Dott. Miscia,

belli e molto interessanti i pensieri che condivide su fb, hanno riattivato in me diversi canali.

Sono una donna di 41 anni e sono mamma di un bimbo di due, tanto amato e desiderato.

Con il padre stavamo insieme e convivevamo da 3 anni quando è stato concepito, ma lo cercavamo già da un po’.

Ero stata molto innamorata e quel sentimento si era trasformato per me in amore, purtroppo la cosa non è stata reciproca e mentre ero incinta, al 7’ mese scopro che lui ha un’altra relazione. Dice che fosse iniziata da prima e durante la gravidanza aveva iniziato a trattarmi molto male immotivatamente. Se ne andò di casa dicendo che aveva bisogno di un periodo ma che ne sarebbe uscito, però non è mai tornato se non per brevi periodi in cui era in realtà assente, per cui gli dissi di andarsene definitivamente. Il dolore è stato lancinante, ho temuto anche di perdere il bambino, un forte senso di abbandono e la sofferenza nel non sentire amato nemmeno il piccolo. Un anno dopo ho preso lo zoloft su consiglio del mio medico e dopo sono stata bene, infatti dopo appena due mesi ho smesso di prenderlo ed effettivamente sono stata molto meglio. Ma adesso a distanza di due anni dall’evento traumatizzante ancora sento che non sto bene veramente, desidererei anche ritrovare l’amore, amare e sentirmi amata, ma un po’ perché non trovo interesse per nessuno, un po’ perché mio figlio assorbe gran parte del poco tempo libero che ho, ma in parte anche perché in qualche modo è come se sperassi sempre di ricostruire il nucleo familiare (complice anche il mio ex che tenta di illudermi), non ci riesco.

In quelle rare occasioni in cui ho permesso a qualcuno di avvicinarsi un pochino (nel senso di conoscersi semplicemente) sono poi scappata a gambe levate. Probabilmente non era la persona giusta, certamente, ma temo di non essere più capace di intessere una relazione e questo mi genera un grande sconforto, ai limiti di una forma depressiva seppur lieve. Il resto della mia vita va bene, ho un bel lavoro che mi piace e dà molte soddisfazioni, e mio figlio è un bimbo allegro, dolce ma anche determinato e soprattutto sta bene.

Alla fine di tutto questo racconto, e mi scuso se mi sono dilungata, la mia domanda è: come posso superare questo trauma? Mi sento in qualche modo depauperata anche della mia personalità perché mi sento “spenta”…

La ringrazio anticipatamente se vorrà rispondermi.

un cordiale saluto