Gentile Dottore,
Sono una donna di 35 anni e ho una relazione con un uomo di venti anni piu’di me.
Nonostante il grande coinvolgimento affettivo, intellettuale ed una buona attrazione fisica, fin dai primi momenti della nostra relazione ho notato uno scarso interesse sessuale da parte sua. Rapporti poco ricorrenti, spesso preferiti da uscite con gli amici. La prima sera della settimana in cui sono stata invitata a dormire da lui, tre anni fa, mi propose in modo piuttosto insistente di andarci a bere una cosa coi suoi amici, perche’ “Altrimenti, che cosa facciamo a casa?”. Infine lo abbiamo fatto l’ultima sera, per scongiurare il timore di un tradimento da parte mia (“andrai a fare l’amore con un altro?). Affinche’lei possa capire meglio il quadro della coppia, posso descrivermi in tutta onesta ed obbiettivita’, una ragazza moderatamente attraente, dolce, affettuosa e con una certa apertura mentale atta a giustificare e a passar sopra a comportenti anomali come quelli suoi.
Dopo circa un anno lui ha come un “risveglio di fuoco”, passiamo diverse giornate consecutive a fare l’amore e inizia a svelare le sue prime fantasie sessuali: il travestitismo. Gli piace indossare i miei indumenti intimi, mi confida di essere andato una volta con un transessuale e di aver avuto un rapporto, lui dice, poco soddisfacente a livello fisico, solo un modo per placare le sue fantasie.
Andiamo a convivere, abbiamo rapporti “normali”per circa un anno, anche se sempre correlati da fantasie su travestitismo, prostituzione, voyerismo, e infine omosessualita’.Riesce a concludere solo nel momento in cui assecondo le sue fantasie, aiutando la sua immaginazione popolata da uomini che penetrano prima me, poi lui. E sono oramai mesi che questi nostri incontri si limitano alla sua masturbazione.
Non mi penetra quasi piu’, e se lo fa non gode, dopo pochi minuti si ferma e mi chiede di raccontargli una storia delle solite….e quindi arriva all’orgasmo.
Giorni fa mi e’capitato di vederlo che si masturbava per suo conto. L’ho interrotto con una battutina, ne’acida e ne’provocatoria, perche’so che un uomo normalmente ha anche bisogno di questo, difatti non c’e’stato alcun imbarazzo da parte di entrambe, cominque adesso so anche con certezza che trova tempo e modo di soddisfarsi anche da solo.
Poi c’e’stato un ultimo incontro sessuale, come al solito conclusosi con masturbazione, stavolta assecondando la sua voglia di essere penetrato. L’ho fatto con un oggetto di grosse dimensioni, e gli e’piaciuto veramente tanto.
Mi ha lasciato un senso di disgusto e insieme di rammarico. Sono sempre piu’inquietata, sempre piu’avvilita e sempre piu’smarrita. Cosa sta succedendo? Devo ammettere che sia omosessuale? E’colpa mia che ho assecondato troppo le sue fantasie, siamo andati troppo oltre? Io non provo alcun piacere sessuale in tutto questo, che io trovo ossessivo e ripetitivo e per questo noioso.
La realta’e’ che io ho perso la voglia di fare qualunque cosa con il mio compagno. La mia idea del sesso e’completamente diversa dalla sua. Non mi sento desiderata, non mi sento donna, non mi sento di essere motivo della sua eccitazione.
Non voglio lasciarlo, ci amiamo davvero. Ma d’ora in avanti ho intenzione di evitsre ognibtipo di rapporto intimo con lui. Lri crede che l’astinenza possa farci del bene? O almeno, del bene a me? Ho bisogno di un periodo di tregua.
Mi aiuti a capire. Se esiste una soluzione mi aiuti, non so con chi parlarne.
Se vi sono errori di battitura la prego di scusarmi, scrivo dal telefonino.
un cordiale saluto e un immenso grazie per avermi ascoltata.
Salve,non le so dire quanto l’astinenza possa contribuire a rendere meno travagliato il vostro rapporto, ma credo che fino a quando il suo compagno non cercherà di portare alla luce i suoi conflitti interni, i problemi della sua sessualità e della sua identità sessuale, la situazione rimarrà invariata e così pure le modalità con cui si manifesta, anche se, per esperienza, ho verificato che questi giochi tendono a ricercare appagamenti sempre maggiori e più complessi. Lei non ha “colpe” perchè ha assecondato le sue richieste, anche se non lo avesse fatto sarebbero rimaste represse e inappagate o avrebbero trovato altri sbocchi di soddisfacimento. Se lei non vuole lasciarlo non c’è altra soluzione che accettarlo nelle sue peculiarità. Credo, inoltre, che lei rivesta un ruolo molto importante per l’ appagamento erotico dell’uomo, perchè, il fatto di poter appagare queste fantasie con una donna( a parte la fugace esperienza con un transessuale), lo sottrae agli autorimproveri , anche inconsci, riguardante la propria omosessualità. Ricambio i saluti. Antonio