Caro dottore da qualche mese non riesco più a dormire serenamente,da quando il mio compagno mi ha lasciata. Io non mi sono mai accorta quanto ero dipendente da lui. Facevamo tutto insieme e mi sembrava che non dovesse finire mai. stavamo insieme da tre anni, ora ne ho 32. Qualche mese fa ad un certo punto lui ha cominciato ad allontanarsi, ogni giorno di più, mi rispondeva seccamente, l´atmosfera tra di noi era sempre più gelida, e il sesso via via più misero e sporadico. Una sera quando gli ho chiesto spiegazioni, mi ha rovesciato addosso tutta la sua rabbia dicendomi che non ne poteva più di me, che ero asfissiante, che gli toglievo l´aria. Sono rimasta come impietrita e quando mi sono ripresa gli ho detto a quel punto, con tutto il mio orgoglio ferito, di andarsene da casa mia, cosa che lui ha fatto senza aggiungere altro. Avevo però sopravvalutato le mie forze e sono precipitata nella disperazione più cupa. Non avevo più voglia di vivere e anche le parole di incoraggiamento degli amici risuonavano nel vuoto. Il medico curante mi ha prescritto la paroxetina e sono stata un pò meglio ma, da quando sono sola nel lettone, non riesco più a dormire bene. La notte mi sembra di crollare dal sonno ma verso le 3 o le 4 mi sveglio in preda all´angoscia. Anche le benzodiazepine mi aiutano poco. Le notti sono diventate un incubo Cosa posso fare per riuscire almeno a riposare, tutti mi dicono che tra un pò passerà, ma io ho perso la fiducia Mi può aiutare la psicoanalisi o l´ipnosi?
Cara signorina, la sua lunga lettera mi permette di fare una dissertazione generale sull´insonnia, che ho ampiamente trattato nel link specifico prima di comunicarle quali penso che siano le dinamiche in gioco nel suo caso specifico; mi perdoni di questo preambolo ma così risponderò alle tante lettere che mi arrivano su questo tema. Il sonno si compone di quattro fasi che si ripetono varie volte durante la notte: due sono caratterizzate da un sonno leggero; le altre da un sonno più profondo ed è soprattutto da queste ultime che dipende la qualità del dormire; vi è poi una quinta fase molto importante chiamata “fase REM” (Rapid Eyes Movement, movimenti oculari rapidi) durante la quale le informazioni, le impressioni, gli avvenimenti del giorno precedente vengono ricapitolate, raccolte e ordinate dal cervello. Si tratta dunque di una fase del sonno in cui si memorizza, si ordina e addirittura si impara selezionando le esperienze del giorno, immagazzinando le più importanti ed eliminando le altre. Nella maggioranza degli studi e delle sperimentazioni della neurofisiologia e della neuropsicologia (scienze che studiano il funzionamento del cervello) si afferma che dormire è una necessità istintiva dell’uomo; se si paragona lo stato di veglia e lo stato di sonno alle funzioni digestive il primo è analogo alla ricerca del cibo e all’atto del mangiare, mentre il secondo al digerire, all’impiegare le componenti nutritive del cibo e dunque acquistare forza. Infatti tutto il metabolismo (soprattutto nella fase REM) aumenta, aiutando così l’organismo a immagazzinare energia. Vi sono peraltro molte altre funzioni caratteristiche del dormire, vediamone alcune: l’apparato renale e il fegato eliminando le tossine più efficacemente di quando si è svegli; il sistema immunitario produce più anticorpi; il midollo osseo “fabbrica” globuli rossi in gran numero; l’ormone somatotropo (quello della crescita) viene escreto in quantità considerevoli eccetera. Tutto ciò, dunque, mostra il sonno come una fase attiva della vita quotidiana assolutamente necessaria a completare l’equilibrio di tutto il corpo e di conseguenza quanto possa essere nocivo non dormire. Si definisce insonnia lo stato in cui una persona percepisce il proprio sonno come insufficiente o insoddisfacente; in altre parole quando il paziente non riesce a trarre beneficio dal riposo perché dorme troppo poco oppure dorme male. Veniamo specificatamente al suo problema Secondo la teoria psicanalitica, l’insonnia può essere correlata a paure nei confronti di pensieri, fantasie o sogni angosciosi che possono presentarsi durante il sonno. Il sonno è il momento in cui la mente razionale non può efficacemente controllare la parte istintiva presente in ogni essere umano e l’insonnia rappresenterebbe il tentativo di perpetuare il controllo. Quindi l´insonne teme i propri sogni e, nel suo caso, possiamo pensare ad una attività onirica densa di aggressività e di rabbia nei confronti del compagno che la ha abbandonata. Da quello che scrive mi sembra di poter capire che il rapporto con lui era di tipo anaclitico-fusionale in cui esistevano cioè parti idealizzate di sè proiettate su di lui da cui lei ha dovuto separarsi nel momento in cui lui se ne è andato ed è quindi come se l´uomo si fosse portato via con sè una parte della identità di lei di cui ora fatica a riappropiarsi. E´ possibile intravedere un rapporto con sua madre in cui la simbiosi originaria non è mai stata del tutto risolta. Perciò può essere importante iniziare un percorso analitico augurabilmente contrassegnato da un valido e fiducioso transfert e da una solida alleanza di lavoro. Questo comporterà una bonifica delle imago introiettate e una progressiva autonomizzazione del sè. Anche l´ipnosi, specie nelle fasi iniziali, può esserle utile nella creazione di stati di trance che possono combattere l´ansia e la depressione.