Buongiorno dottor Miscia..spero di riuscire ad instaurare un dialogo con lei dato che generalmente non ho mai risposta in siti di questo genere. Ebbene, il mio problema è tra i piu’ comuni che possano esistere ma paradossalmente sembra impossibile per me venire a capo delle dinamiche psichiche dela mia mente che puntualmente mi portano sulla soglia del precipizio per questo motivo: riesco sempre a spingere l uomo che amo piu’ di me stessa ad abbandonarmi perchè non si sente amato da me.è un paradosso che ormai mi ha ridotta a trascinarmi in uno stato di angoscia che mi sta riducendo a pelle e ossa e a pregare per la mia stessa morte tutte le notti.premetto che l ultimo mio compagno era un uomo autoritario e possessivo , geloso e fortemente narcisista. tutto cio’ mi attirava ma al contempo ha innescato in me atteggiamenti di cosi’ forte paura che mi hanno portato ad avere una storia squilibrata che ha oscillato perennemete tra sentimenti di paura da un lato e dipendenza psicologica nonche’ forte desiderio sessuale dall altro. da qualche giorno il mio compagno non mi cerca piu’ e penso che ormai la storia dopo un continuo lascia e prendi.., per lui sia arrivata al capolinea mentre io volentieri avrei voluto continuare a stare con lui mettendo razionalmente da parte la paura che mi provocava e vivendo solo il sentimento dell’attrazione e della dipendenza. ma non mi è stato concesso.se non mi è concesso morire spero che lei mi possa indirizzare verso una riflessione interiore con i parametri giusti che mi spingano a capire dove si annida il mio problema e cosa posso fare per guarire dall’angoscia dell abbandono che piu’ che dall’altro sembra cusato da me stessa. Mi aiuti..la ringrazio anticipatamente, Mary
Cara Mary, purtoppo le problematiche psichiche non possono essere affrontate tramite lettera ma solo in un rapporto terapeutico di fiducia in cui si esplorino le DINAMICHE DEL TRANSFERT LE QUALI POSSONO GETTARE UNA LUCE IMPORTANTE SU CIO’ CHE SI ANNIDA NELL’INCONSCIO PER RICOSTRUIRE IL SUO VISSUTO PERSONALE .E’ possibile che nel suo interno si nutra una ambivalenza non risolta verso l’oggetto e che tale sentimento la faccia sentire poi responsabile del distacco da lei inconsciamente provocato che si esprime come angoscia di abbandono, dico “è possibile”perchè solo un minuto lavoro di approfondimento psichico può convalidare la dinamica mentale di cui le parlo. Perciò le ho indicato la strada da seguire per comprendere profondamente se stessa, per dipanare le questioni che si agitano nel suo profondo,per ricostruire la sua biografia psicologica. Ricambio i saluti. Antonio