Ho un figlio di trent´anni che sin da adolescente ha avuto difficolta ad aprirsi,ad essere se stesso ad avere un contatto fisico con le ragazze quando per esse nutriva un sentimento d´amore.Cio´ lo ha portato a disprezzarsi e a vedere in quanti avevano queste capacita´ i suoi giudici e i modelli da imitare per poter coronare il suo amore. Questo travaglio interiore lo ha condotto ad isolarsi e in seguito a fare uso di sostanze per trovare un po´ di pace interiore. Dopo circa tre anni di comunita´ ha superato la dipendenza con un percorso esemplare. Ora lavora ,frequenta le scuole serali va´ in palestra ma il suo travaglio, per mancanza di una sfera affettiva dovuta ai motivi sopra citati ,lo rende fortemente infelice con una crescente rabbia con se stesso,crisi di pianto,e una forte tendenza a volersi isolare per paura di confrontarsi e relazionarsi con gli altri.Fa´ terapia cognitiva da circa due anni.Le cose non mgliorano anche perche´ in questo periodo si e´ innamorato di una ragazza solamente osservandola e scambiando con lei fugaci parole.Si sente paralizzato nell´affrontarla e ha una tremenda paura del no che lo svaluterebbe ancora, ma anche del si in quanto e´ convinto di non essere all´altezza di renderla felice. Sento questo ragazzo pervaso da dolore e incapacita´ di godere di attimi di serenita´ e felicita´,tende sempre piu´ ad isolarsi ed essere pessimista sul suo futuro. Puo´ la ipnoterapia essere di aiuto grazie e cordiali saluti
Da quanto risulta nella sua lettera sembra di capire che suo figlio abbia una conflittualità psichica caratterizzata da un deficit importante di autostima, esito di una aggressività diretta contro il sé, che innesca un difetto narcisistico importante. Conseguenza di tutto ciò sono il deficit di socializzazione con tendenza all’isolamento, e la fragilità, a cui lei fa cenno, non solo di fronte a possibili situazioni di frustrazione, vedi la paura dell´eventuale rifiuto dell´oggetto amato, ma anche quando si presenti l’eventualità di una accettazione da parte della ragazza , per il timore di non essere all´altezza delle aspettative di lei. Possiamo pensare che i processi psichici del ragazzo si svolgano sotto la supervisione di un super-io niente affatto benevolo, ma guardiano critico, esigente e minaccioso. Lei non fa menzione nella sua bella lettera di come suo figlio viva la psicoterapia cognitiva che sta portando avanti, se sia formato o meno cioè con il terapeuta un rapporto solido e improntato alla fiducia reciproca, il che è assolutamente indispensabile affinchè nella mente del soggetto possano modificarsi le immagini interne e innescarsi un solido processo evolutivo E’importante che il soggetto arrivi a comprendere le motivazioni profonde dei suoi disagi, scavando nel suo passato e portando alla luce tutta la conflittualità loro connessa. Sarà così in grado in grado di innescare processi elaborativi che lo portino ad un rafforzamento del sé e a superare così le valenze depressive e i sensi di inferiorità che lo parassitano. Non vedo indicata una ipnoterapia isolata, che lo porterebbe solo ad un distacco emotivo dalle proprie problematiche senza permetterne la comprensione . Eventualmente può essere utile una ipnoanalisi che utilizza le prerogative delle due tecniche. La saluto cordialmente e, se lo vorrà, potrà scrivermi ancora o contattarmi telefonicamente per eventuali chiarimenti. Naturalmente sarebbe auspicabile se tale contatto con me fosse effettuato da suo figlio personalmente.